Lotta alla ‘ndrangheta: mons. Bertolone (Cec), “ci impegniamo a formare sacerdoti con la schiena dritta”

“Si può fare antimafia in tante forme. Ci impegniamo a formare sacerdoti con la schiena dritta. Capaci di dire sì e no”. Lo ha detto ieri a Castrovillari (Cs) l’arcivescovo metropolitana di Catanzaro-Squillace, Vincenzo Bertolone, presidente della Conferenza episcopale calabra (Cec), nel corso della conferenza stampa per presentare il terzo corso dell’Istituto teologico calabro “La Chiesa di fronte alla ‘ndrangheta”.
“Che preti saremmo se noi ce ne andassimo da questo territorio”. “Eppure – ha proseguito – in passato, mi è stato sconsigliato di fare questo corso in Calabria. Racconto questo episodio per spiegare come la mentalità può e deve cambiare solo con il tempo e con l’impegno di tutti”. Per mons. Bertolone “serve formare uomini con valori alti e con il piacere dell’onestà”.
Strutturato in moduli che rappresentano delle unità didattiche complete, il corso partirà venerdì 11 ottobre e si terrà a Lamezia, un primo momento con la presentazione del corso a cura di mons. Giuseppe Schillaci, vescovo di Lamezia Terme, Giorgio Adinolfi e Luigi Zaccaro. Durante il semestre formativo saranno presenti anche le esperienze testimoniali dell’imprenditore Antonino De Masi, del responsabile del consorzio di cooperative della Locride, Vincenzo Linarello, e del presidente del Tribunale per i minori di Reggio Calabria, Roberto Di Bella.
Parteciperanno anche diversi magistrati, quali Vincenzo Capomolla, procuratore aggiunto alla Dda di Catanzaro, e Giovanni Bombardieri, procuratore della Repubblica della Città dello Stretto.

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