Europa: Vecchio (Un. Parma), “aspetti positivi ed errori nella Risoluzione del Parlamento sulla storia”

“La Risoluzione del Parlamento europeo è un evidente frutto di compromesso”, con aspetti positivi e negativi. Giorgio Vecchio, storico contemporaneista dell’Università di Parma, studioso del Novecento europeo e della storia del movimento cattolico, rilegge – intervistato dal Sir – la controversa risoluzione approvata dall’Assemblea Ue nell’ultima plenaria di Strasburgo. Tra gli elementi positivi sottolinea “quelli che denunciano e condannano il risorgere di movimenti ‘apertamente radicali, razzisti e xenofobi’” e “quelli che condannano ‘il revisionismo storico’”. L’errore più clamoroso? “Quello che fa risalire al patto Ribbentrop-Molotov del 1939 la causa scatenante della seconda guerra mondiale”. Interrogato poi sulla cronaca, e in particolare sulla delega nella futura Commissione Ue che richiama la “protezione dello stile di vita europeo”, afferma: “So che l’espressione usata da Ursula von der Leyen ha suscitato reazioni. Bisogna intendersi. Se per stile di vita europeo pensiamo solamente al benessere materiale, non ci siamo proprio. Gli elevati livelli che possediamo non potranno essere conservati a lungo, a meno che l’umanità trovi nuove modalità nella produzione e distribuzione delle ricchezze e nella tutela del pianeta. L’Europa (e prima ancora gli Usa) dovrà ridurre e largamente modificare i propri consumi, la propria alimentazione… Per motivi pratici e per motivi di giustizia sociale globale”.
Lo studioso prosegue: “ma se per stile di vita europeo intendiamo la libertà di espressione, la libertà di religione, la possibilità di muoverci liberamente, la laicità e quindi i sistemi democratici (pur scassati e malmessi, come si dimostra bene da Londra a Berlino, da Madrid a Roma), beh, allora tutto ciò va difeso con le unghie e con i denti”.

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