Chiese umbre: mons. Sorrentino (Assisi), “nelle nostre terre il cristianesimo diventa marginale, reimmersione nelle origini”

“A distanza di duemila anni, guardando la situazione della nostra Umbria dentro il quadro generale dell’Italia e dell’Europa, noi oggi siamo tentati di intonare il lamento: ‘Dov’è il cristianesimo che ha plasmato le nostre terre? Dov’è Francesco? Dov’è Benedetto?”. Lo ha detto il vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino, ieri sera, in occasione della preghiera del Vespro che ha concluso la prima giornata dell’Assemblea ecclesiale regionale, in corso a Foligno. “Il cristianesimo che ha fatto la storia delle nostre terre – ha sottolineato il presule –, diventa sempre più vago e marginale, sotto i colpi di processi culturali e sociali che svuotano le nostre case di famiglia, di vita e di fede”. L’auspicio del vescovo è stato quello di “poter dire, come dice l’apostolo Paolo, che il Vangelo ‘si moltiplica e porta frutti in tutto il mondo'”. “Oggi siamo piuttosto tentati di dire che diminuisce e porta sempre meno frutti, stando a quanto la cronaca e la statistiche impietose ci documentano. E tuttavia la re-immersione negli accenti delle origini cristiane è sempre ispirante e motivo di speranza”. Stamani i lavori dell’assemblea sono stati dedicati a sette tematiche specifiche affrontate da 28 tavoli di lavoro, che hanno visto impegnati i 400 delegati delle otto diocesi umbre, ospitati in varie parrocchie della città di Foligno. Tavoli che sono stati “allestiti” per riflettere su alcuni aspetti pastorali e sociali che le Chiese umbre portano avanti nell’accogliere anche le istanze della gente della regione. A concludere l’assemblea, stasera, l’intervento del presidente della Conferenza episcopale umbra, mons. Renato Boccardo, e la celebrazione eucaristica presieduta dal card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e presidente della Conferenza episcopale italiana.

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