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Papa Francesco: udienza, “un evangelizzatore non può essere un impedimento all’opera creativa di Dio”. “Come ci comportiamo con i nostri fratelli?”

foto SIR/Marco Calvarese

“Dal principe degli apostoli impariamo che un evangelizzatore non può essere un impedimento all’opera creativa di Dio, il quale ‘vuole che tutti gli uomini siano salvati’, ma uno che favorisce l’incontro dei cuori con il Signore”. Così il Papa, durante l’udienza di oggi, ha sintetizzato il senso dell’incontro di Pietro con Cornelio, narrato negli Atti degli Apostoli. “E noi – ha chiesto Francesco ai 17mila fedeli presenti oggi in piazza San Pietro – come ci comportiamo con i nostri fratelli, specie con coloro che non sono cristiani? Siamo impedimento per l’incontro con Dio? Ostacoliamo il loro incontro con il Padre o lo agevoliamo?”. Il “fatto straordinario” dell’incontro di Pietro con Cornelio – “la prima volta che succede una cosa del genere”, ha commentato il Papa a braccio – viene risaputo a Gerusalemme, “dove i fratelli, scandalizzati dal comportamento di Pietro, lo rimproverano aspramente”. “Pietro ha fatto una cosa che era oltre l’abitudine, oltre la legge, è per questo che lo rimproverano”, ha spiegato Francesco ancora a braccio. “Dopo l’incontro con Cornelio, Pietro è più libero da se stesso e più in comunione con Dio e gli altri, perché ha visto la volontà di Dio per opera dello Spirito Santo”, ha concluso il Santo Padre: “Può dunque comprendere che l’elezione di Israele non è la ricompensa per dei meriti, ma il segno della chiamata gratuita ad essere mediazione della benedizione divina tra i popoli pagani”. “Chiediamo oggi la grazia di lasciarci stupire dalle sorprese di Dio, di non ostacolare la sua creatività, ma di riconoscere e favorire le vie sempre nuove attraverso cui il Risorto effonde il suo Spirito nel mondo”, l’auspicio finale.

foto SIR/Marco Calvarese

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