Inflazione: Istat, a settembre lieve decelerazione. Prezzi giù dello 0,6% su agosto. Su base annuale +0,3%, in lieve rallentamento dal +0,4% di agosto

Nel mese di settembre 2019, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,6% su base mensile e un aumento dello 0,3% su base annua (in lieve rallentamento da +0,4% di agosto); la stima preliminare era +0,4%. È quanto comunica oggi l’Istat diffondendo i dati definitivi dei “Prezzi al consumo” a settembre 2019.
“A settembre – spiega l’Istat – l’inflazione nel nostro Paese continua a mostrare una debole dinamica, rallentando rispetto ad agosto e posizionandosi al livello più basso da novembre 2016”.
Stando ai dati diffusi, la lieve decelerazione dell’inflazione è dovuta principalmente all’ampliarsi della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -1,0% a -2,6%) e al rallentamento della crescita di quelli dei servizi relativi ai trasporti (da +1,7% a +0,4%) e in misura minore dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (da +1,5% a +1,1%); accelerano, invece, i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,0% a +1,4%) e registrano un calo meno marcato quelli dei beni durevoli (da -1,2% a -0,8%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera lievemente da +0,5% a +0,6%, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +0,6%.
La diminuzione su base congiunturale dell’indice generale è dovuta essenzialmente al calo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-6,1%), per lo più ascrivibile a fattori stagionali.
“L’inflazione – spiega l’Istat – decelera per i beni (da una variazione tendenziale nulla a -0,2%), mentre accelera per i servizi (da +0,8% a +0,9%); il differenziale inflazionistico rimane positivo e pari a +1,1 punti percentuali (era +0,8 ad agosto)”.
L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,6% sia per l’indice generale che per la componente di fondo.
Sia i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto registrano una crescita dello 0,4% (da +0,7% del mese precedente), prossima, in entrambi i casi, a quella riferita all’intero paniere.
Infine, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dell’1,4% su base mensile, a causa della fine dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e dello 0,2% su base annua (da +0,5% del mese precedente); la stima preliminare era +0,3%. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,7% su base mensile e un aumento dello 0,1% rispetto a settembre 2018.

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