Hospice: Caritas Bolzano-Bressanone, “l’umorismo rende più sopportabile anche la morte”

“È permesso farsi una risata in situazioni delicate come quelle che si vivono in un hospice? Sì, ed è persino positivo riuscire a ridere e sorridere”. Lo ha detto Agnes Innerhofer, responsabile del Servizio hospice della Caritas di Bolzano-Bressanone, incontrando i volontari del servizio in occasione della Giornata mondiale dell’hospice, celebrata la settimana scorsa. “Ciascun essere umano, anche se gravemente malato, vuole essere più della sua malattia e desidera vivere fino alla fine una vita normale – ha aggiunto Innerhofer – e ridere fa parte della vita”. Le persone gravemente malate e i loro cari devono potersi sentire liberi di ridere. Allo stesso tempo, anche i volontari possono usare un pizzico di umorismo – sempre con rispetto e responsabilità – nella loro attività. “L’umorismo aiuta ad affrontare più facilmente l’inevitabile, ne attenua la minaccia, diminuisce la rabbia e la paura, crea vicinanza”, ha spiegato la responsabile del servizio della Caritas altoatesina. Attualmente sono 186 le donne e gli uomini di tutti e tre i gruppi linguistici (italiano, tedesco e ladino) che si impegnano nel servizio di accompagnamento delle persone che stanno morendo e delle loro famiglie, servizio che la Caritas offre gratuitamente sull’intero territorio provinciale.

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