Siria: Colville (Unhcr), “si indaga su esecuzioni sommarie di Hevrin Khalaf e di altri civili”. Cinque attacchi contro ospedali e

Dal 9 ottobre, da quando è iniziata l’offensiva militare turca, si sono verificate quotidianamente vittime civili a causa di attacchi aerei, terrestri e colpi sparati da cecchini. A denunciarlo in un comunicato, diffuso oggi, è il portavoce dell’Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite (Unhcr), Rupert Colville. Le parole di Colville sono rivolte in particolare a due episodi sui quali si sta indagando: “l’attacco aereo turco, domenica 13 ottobre, ad un convoglio di veicoli sull’autostrada Tel-Tamor – Ras al-Ain nel quale sono rimasti uccisi almeno quattro civili, tra cui due giornalisti e decine di feriti; le esecuzioni sommarie eseguite da combattenti appartenenti al gruppo armato Ahrar al-Sharqiya, affiliato alla Turchia, il 12 ottobre che si sarebbero filmati mentre giustiziavano tre prigionieri curdi dei quali sono uno in uniforme. Lo stesso giorno – aggiunge il portavoce – abbiamo ricevuto segnalazioni dell’esecuzione di una nota esponente politica curda, Hevrin Khalaf, giustiziata sulla stessa autostrada, e apparentemente sempre dai combattenti di Ahrar al-Sharqiya”. Colville riferisce anche che “le autorità turche hanno reso noto che, dal 9 ottobre, 18 civili turchi sono stati uccisi, tra cui un bambino di nove mesi, da colpi di mortaio e da un cecchino curdo”. “Tutti i civili e tutti i combattenti catturati – intima il portavoce – devono essere protetti. Ai sensi del diritto umanitario internazionale le esecuzioni sommarie sono gravi violazioni e possono costituire un crimine di guerra”. A tale riguardo, sottolinea Colville, “la Turchia potrebbe essere ritenuta responsabile come Stato per le violazioni commesse dai suoi gruppi armati affiliati. Stiamo raccogliendo informazioni su queste gravi violazioni e esortiamo le autorità turche ad avviare immediatamente un’indagine imparziale, trasparente e indipendente su entrambi gli incidenti e ad arrestare i responsabili, alcuni dei quali dovrebbero essere facilmente identificabili dai filmati che hanno condiviso sui social media”. Il portavoce dell’Alto Commissariato denuncia, inoltre, attacchi ai presidi medici: “siamo inorriditi nell’apprendere di ulteriori attacchi contro le strutture mediche, una caratteristica particolare e persistente del conflitto in Siria. Fino a ieri, avevamo ricevuto segnalazioni di cinque di questi attacchi: l’11 ottobre, quattro strutture sanitarie sono state danneggiate a seguito di presunti attacchi aerei e terrestri condotto dalle forze turche e dai gruppi armati affiliati nelle aree di Ras al-Ain, Ain al-Arab, Tel Abyad e al-Malikya; il giorno seguente, il 12 ottobre, un punto medico appartenente alla Mezzaluna rossa curda è stato colpito e danneggiato direttamente da un attacco aereo. I rapporti ricevuti dall’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite indicano che le autorità curde hanno trasferito le attrezzature degli ospedali che hanno cessato i servizi nei governatorati di al-Hassakeh e Ar-Raqqa a causa dell’intensificarsi dei bombardamenti”. Segnalazioni, conclude il portavoce, stanno arrivando anche relative ad “altri attacchi alle infrastrutture civili, tra cui linee elettriche, forniture idriche e panetterie”.

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