Siria: segretario generale Onu, “i civili devono essere protetti, risolvere il conflitto con mezzi pacifici”

Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, è “gravemente preoccupato” per gli sviluppi militari nel nord-est della Siria, dove si sono verificate molte vittime tra i civili e lo sfollamento di almeno 160.000 civili. E continua a sollecitare “la massima moderazione” e sottolinea che “qualsiasi operazione militare deve rispettare pienamente il diritto internazionale, compresa la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale umanitario”. È quanto si legge in una dichiarazione diffusa dal portavoce del segretario generale dell’Onu, che sollecita tutte le parti a “risolvere le proprie preoccupazioni con mezzi pacifici”. Guterres sottolinea che “i civili che non prendono parte alle ostilità e devono essere sempre protetti”. “Allo stesso modo, le infrastrutture civili devono essere protette conformemente al diritto internazionale umanitario”. Il segretario generale dell’Onu riconosce, in particolare, “le vulnerabilità degli sfollati interni”. Sottolinea, inoltre, che “deve essere garantito un accesso umanitario, senza ostacoli e sicuro per i civili bisognosi, anche attraverso la modalità transfrontaliera, al fine di consentire alle Nazioni Unite e ai suoi partner umanitari di continuare a svolgere il loro lavoro critico nella Siria settentrionale”. Guterres osserva, ancora, “con seria preoccupazione che le attuali operazioni militari potrebbero portare al rilascio involontario di persone associate all’Isil, con tutte le conseguenze che ciò potrebbe comportare”. Infine, il segretario generale ricorda la risoluzione 2254 del 2015 del Consiglio di sicurezza, che sottolinea come “qualsiasi soluzione alla crisi siriana deve riaffermare la sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale della Siria”.

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