Diocesi: mons. Perego (Ferrara), “Maria è modello di una Chiesa Madre, ma anche del femminile nella vita della Chiesa e della società”

“Maria, donna, sposa, madre è modello di una Chiesa Madre, ma anche modello del femminile nella vita della Chiesa e della società che, fin dai primi secoli della storia del cristianesimo ha favorito il riconoscimento della dignità della donna”. Lo ha detto ieri pomeriggio l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego, a conclusione della Settimana mariana. Quest’anno a causa dei lavori di restauro del duomo di Ferrara, la messa dedicata a Maria Madre delle Grazie, patrona della città e dell’arcidiocesi è stata celebrata nella chiesa di S. Francesco. “La Madonna delle Grazie è la Madonna del popolo – ha ricordato mons. Perego –. All’angolo della cattedrale dove l’immagine di Maria è tradizionalmente posta sull’altare fino a questo angolo della chiesa di S. Francesco dove è collocata in questo mese, molti fedeli di Ferrara, uomini e donne, giovani e adulti, si sono rivolti a lei, condividendo con lei, Madre delle Grazie, le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce del popolo, soprattutto dei più poveri”. Partendo da Maria, mons. Perego ha ripercorso nella sua riflessione la storia della Chiesa, andando a scoprire la “vocazione e missione della donna nella Chiesa”, così come ne parla san Giovanni Paolo II nella Mulieris dignitatem, lettera pubblicata nel 1988. “Donne – ha ricordato mons. Perego citando Papa Wojtyla – che, nonostante persecuzioni, difficoltà e discriminazioni, hanno partecipato alla missione della Chiesa. Basta menzionare qui Monica, la madre di Agostino, Macrina, Olga di Kiev, Matilde di Toscana, Edvige di Slesia ed Edvige di Cracovia, Elisabetta di Turingia, Brigida di Svezia, Giovanna d’Arco, Rosa di Lima, Elisabeth Seton e Mary Ward”. “Aggiungerei a questo elenco – ha proseguito l’arcivescovo di Ferrara – santa Chiara, la prima donna a vedere approvata dal Papa la regola delle Clarisse, Santa Teresa Benedetta di Gesù, morta con i fratelli di origine ebraica nel campo di concentramento di Auschwitz e patrona d’Europa, con altre due donne, santa Brigida di Svezia e santa Caterina da Siena”. Mons. Perego ha sottolineato il fatto che “le donne cristiane, nella Chiesa e nella società, hanno saputo trovare forme originali di servizio e di ministerialità alla luce della vita delle persone, delle famiglie”. In conclusione, un auspicio: “Chiediamo a Maria delle Grazie, nostra patrona, di accompagnarci nella vita della nostra Chiesa, maturando anche la speranza che nella nostra città e nei nostri paesi crescano sempre più i passi, i gesti e le scelte di riconoscimento della dignità e della ministerialità delle donne”.

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