Siria: Unicef, “proteggere bambini e infrastrutture”

“Proteggere i bambini e le infrastrutture civili dalle quali essi dipendono, secondo il diritto internazionale umanitario e i diritti umani”. A chiederlo è l’Unicef mentre nel nordest della Siria le violenze si acuiscono, esponendo migliaia di bambini “a un imminente rischio di essere feriti, uccisi e sfollati, soprattutto nelle aree di Ras al-Ain e Tal Abiad”. Alcune delle persone sfollate sembra si stiano dirigendo verso la città di Al Raqqa (90km a sud di Tal Abiad), mentre la maggior parte si sta dirigendo verso altre città comprese Ampuda, Al Derbasiya, Tal Tamer e Hassakeh (75 km circa a sud est di Ras al-Ain). Gli sfollati interni ad Hassakeh sono per la maggior parte ospitati dalle comunità locali, oltre che nei rifugi collettivi nelle scuole e negli edifici in costruzione, afferma Unicef che mantiene la sua presenza a Qamishli. “Un’escalation di violenze nell’area avrà probabilmente serie conseguenze per gli operatori umanitari nel fornire protezione e assistenza a migliaia di bambini vulnerabili” dichiara l’Unicef che ricorda che “l’unica soluzione a questo conflitto in Siria è quella politica. La protezione dei bambini nel nordest della Siria e nel paese deve essere la priorità in ogni momento”.

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