Adozioni internazionali: Griffini (Aibi), “fermare la piaga dei pagamenti in contanti”

“Nell’ambito della lotta alle transazioni poco trasparenti, che sembra essere prioritaria per questo esecutivo, deve trovare spazio anche quella alla piaga dei pagamenti in contanti nelle adozioni internazionali, che deve essere fermata. Lo abbiamo detto diverse volte e lo ribadiamo: anche le coppie che ricevono richieste di questo tipo da enti autorizzati devono rifiutare categoricamente questa prassi, che favorisce la corruzione e che è pericolosa”. A sostenerlo è il presidente di Aibi–Amici dei Bambini, Marco Griffini.
Amici dei Bambini da tempo combatte una battaglia per una maggiore trasparenza nel settore.
“La Cai (Commissione adozioni internazionali) – ha proseguito Griffini – deve far rispettare le linee guida a ogni costo se davvero vuole svolgere quel ruolo di supporto e tutela delle famiglie adottive e di controllo sull’operato degli enti, che la normativa le assegna. I pagamenti all’estero devono essere trasparenti e tracciabili ed espletati unicamente dall’ente autorizzato e mai direttamente dalla coppia adottiva E devono trovare riscontro nei bilanci degli enti autorizzati, meglio se certificati da una società di revisione”.
Un’ulteriore richiesta il presidente Griffini la rivolge al nuovo Governo: “L’esecutivo dovrebbe sostenere quegli enti autorizzati che formalmente si impegnano a rilasciare alle coppie la dichiarazione che non chiederanno mai pagamenti in contanti, né tantomeno inviteranno le coppie a farlo. Una maggiore trasparenza da parte di tutti gli enti autorizzati non può che apportare salutari benefici a un settore, quello delle adozioni internazionali, che necessita di un rapido rilancio, come ha giustamente rilevato anche il ministro Elena Bonetti, nuovo presidente della Cai, parlando in maniera esplicita di un incremento dei minori adottabili all’estero. Dichiarazioni, le sue, che ci lasciano sicuramente soddisfatti”.

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