Domenica della Parola: p. Ronchi (teologo), “l’umiltà di Dio che bussa al cuore dell’uomo”. “Oggi i veri profeti sono i poveri”

“Gesù è un vero specialista: le parabole sono la punta più rifinita e più geniale del suo linguaggio”. Inoltre “era un uomo molto felice; lo si capisce dalla ricchezza della sua immaginazione”. Lo dice in un’intervista al Sir padre Ermes Ronchi, dell’Ordine dei Servi di Maria, scelto nel 2016 dal Papa per guidare gli Esercizi spirituali di Quaresima per il Pontefice e per la Curia romana. Con il teologo ragioniamo sull’istituzione, ieri da parte di Francesco, della Domenica della Parola di Dio che sarà celebrata la III domenica del Tempo ordinario per riscoprire il valore e la centralità delle Sacre Scritture. La prima si svolgerà dunque il 26 gennaio 2020. La giornata, spiega, “intende mettere in modo solenne la Parola al cuore della vita della comunità cristiana”. Per il teologo, la Bibbia “esprime l’umiltà di Dio che bussa al cuore dell’uomo con una parola semplice, disarmata” ed è “storia di Dio con l’uomo; è dialogo tra cielo e terra; è richiamo a guardare nell’intimo ma anche ad uscire da sé verso i poveri che sono voce e carne di Dio; sono i profeti di oggi che gridano davanti al Signore e Lui in loro si identifica”. Ascoltarla è ascoltare Gesù: “avere gli occhi, le mani, i piedi di Gesù che corrono verso chi è nel bisogno; essere sospinti come Lui dallo spirito verso i nostri fratelli”. La data prescelta per la Domenica della Parola, la terza domenica del tempo ordinario, a ridosso della Giornata del dialogo con gli ebrei e della Settimana di preghiera per l’ unità dei cristiani “assume grande valenza ecumenica e interreligiosa”, conclude.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Riepilogo

Informativa sulla Privacy