Papa Francesco: al Corpo diplomatico, Europa non ceda alla “tentazione di erigere nuove cortine”. Italia “mantenga vivo spirito di fraterna solidarietà”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Nel contesto attuale, in cui prevalgono nuove spinte centrifughe e la tentazione di erigere nuove cortine, non si perda in Europa la consapevolezza dei benefici – primo fra tutti la pace – apportati dal cammino di amicizia e avvicinamento tra i popoli intrapreso nel secondo dopoguerra”. Il Papa ha concluso il suo discorso al Corpo diplomatico ricordando che il 9 novembre 1989 cadeva il Muro di Berlino. “Da lì a pochi mesi si sarebbe posto fine all’ultimo retaggio del secondo conflitto mondiale”, le parole di Francesco: “La lacerante divisione dell’Europa decisa a Yalta e la guerra fredda. I Paesi a est della cortina di ferro ritrovarono la libertà dopo decenni di oppressione e molti di essi iniziarono a incamminarsi lungo la strada che li avrebbe portati ad aderire all’Unione Europea”. L’11 febbraio di novant’anni fa nasceva lo Stato della Città del Vaticano, in seguito alla firma dei Patti Lateranensi fra la Santa Sede e l’Italia, ha ricordato infine il Papa: “Si chiudeva così il lungo periodo della ‘questione romana’ seguito alla presa di Roma e alla fine dello Stato Pontificio. Con il Trattato Lateranense la Santa Sede poteva disporre di ‘quel tanto di territorio materiale che è indispensabile per l’esercizio di un potere spirituale affidato ad uomini in beneficio di uomini’, come ebbe ad affermare Pio XI, e con il Concordato la Chiesa poté nuovamente contribuire appieno alla crescita spirituale e materiale di Roma e di tutta l’Italia, una terra ricca di storia, di arte e di cultura, che il cristianesimo ha contribuito a forgiare”. “In questa ricorrenza, assicuro al popolo italiano una speciale preghiera affinché, nella fedeltà alle proprie tradizioni, mantenga vivo quello spirito di fraterna solidarietà che lo ha lungamente contraddistinto”, l’augurio per il nostro Paese.

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