Papa Francesco: al Corpo diplomatico, abusi su minori “uno dei crimini più vili e nefasti”. No a violenza sulle donne, “investire” sui giovani

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Gli abusi contro i minori costituiscono uno dei crimini più vili e nefasti possibili. Essi spazzano via inesorabilmente il meglio di ciò che la vita umana riserva ad un innocente, arrecando danni irreparabili per il resto dell’esistenza”. Sono nette e inequivocabili le parole dedicate dal Papa, nel discorso al Corpo diplomatico, ad “una delle piaghe del nostro tempo, che purtroppo ha visto protagonisti anche diversi membri del clero” e che richiede “una seria riflessione sui passi compiuti per vigilare sul bene dei nostri piccoli e sul loro sviluppo sociale e intellettuale, come pure sulla loro crescita fisica, psichica e spirituale”. “La Santa Sede e la Chiesa tutta intera si stanno impegnando per combattere e prevenire tali delitti e il loro occultamento, per accertare la verità dei fatti in cui sono coinvolti ecclesiastici e per rendere giustizia ai minori che hanno subìto violenze sessuali, aggravati da abusi di potere e di coscienza”, ha sottolineato Francesco citando l’imminente appuntamento da lui convocato in Vaticano: “L’incontro che avrò con gli episcopati di tutto il mondo nel prossimo febbraio intende essere un ulteriore passo nel cammino della Chiesa per fare piena luce sui fatti e lenire le ferite causate da tali delitti”. “I giovani sono il futuro”, ha affermato il Papa citando il recente Sinodo dei vescovi e l’imminente viaggio a Panama per la Giornata mondiale della gioventù: “È’ quanto mai necessario investire in iniziative che permettano alle prossime generazioni di costruirsi un avvenire, avendo la possibilità di trovare lavoro, formare una famiglia e crescere dei figli”, l’appello. “Duole constatare che nelle nostre società, tante volte caratterizzate da contesti familiari fragili, si sviluppano comportamenti violenti anche nei confronti delle donne, la cui dignità è stata al centro della Lettera Apostolica Mulieris dignitatem, pubblicata trent’anni or sono dal santo Pontefice Giovanni Paolo II”, l’altra denuncia del Papa, secondo il quale “davanti alla piaga degli abusi fisici e psicologici sulle donne, c’è l’urgenza di riscoprire forme di relazioni giuste ed equilibrate, basate sul rispetto e sul riconoscimento reciproci, nelle quali ciascuno possa esprimere in modo autentico la propria identità, mentre la promozione di talune forme di indifferenziazione rischia di snaturare lo stesso essere uomo o donna”.

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