Lavoro: Uecoop, per 6 su 10 meglio benefit per spese famiglia. Potenziare welfare con mix pubblico/privato

Per 6 lavoratori su 10 (59%) al primo posto nella classifica dei benefit aziendali preferiti ci sono quelli legati alle spese familiari, dall’asilo dei figli all’assistenza degli anziani. È quanto emerge da un’analisi Uecoop, l’Unione europea delle cooperative su dati Ipsos in occasione della riapertura di scuole, industrie e uffici. “Il welfare privato – spiega Uecoop – sta diventando sempre più complementare rispetto a quello pubblico per rispondere a una crescente richiesta di servizi e assistenza soprattutto da parte di chi lavora e non ha possibilità di sfruttare reti familiari di sostegno a cui affidare i figli nelle ore di assenza fuori casa. E se da una parte il 46% dei benefit più desiderati è legato alle spese scolastiche dei figli per tasse e libri di testo, c’è un altro 22% che punta su asili nido e baby sitter e un 17% riguarda la cura degli anziani”. Una tendenza che evidenzia la necessità di potenziare questi servizi in un Paese come l’Italia” dove ad esempio – rileva Uecoop – solo 1 bambino su 5 ha la possibilità di un posto all’asilo nido con le famiglie che spendono ogni anno più di 286 milioni di euro per i servizi all’infanzia fra asili pubblici, mini nido privati e tate che seguono piccoli gruppi di bambini in grandi appartamenti attrezzati. “I servizi di welfare famigliare sono sempre più importanti – spiega Uecoop – sia quelli legati ai bambini che quelli per gli anziani, una fascia di popolazione sempre più importante il cui bisogno di assistenza è in costante aumento, visto che la popolazione over 65 entro il 2050 sarà di 20 milioni contro i 13,5 attuali mentre i non autosufficienti saliranno a 5 milioni nei prossimi 10 anni”. Per l’Unione europea delle cooperative, l’invecchiamento progressivo della popolazione “pone la sfida di un sostegno di qualità a lungo termine anche all’esterno del perimetro della famiglia con la necessità di potenziare un sistema di welfare che metta insieme il meglio del pubblico e il meglio del privato con il mondo cooperativo che sta già garantendo assistenza e cura, dentro e fuori le mura domestica grazie a oltre 328mila addetti sul territorio nazionale”.

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