Economia: Istat, nel terzo trimestre 2018 pressione fiscale in aumento (40,4%), rallenta crescita reddito famiglie

Nel terzo trimestre 2018 l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche (Ap) in rapporto al Pil è stato pari al -1,7% (-1,8% nello stesso trimestre del 2017) poiché l’aumento dell’avanzo primario è stato quasi completamente bilanciato dalla crescita della spesa per interessi (salita di circa 1,7 miliardi rispetto al terzo trimestre 2017). Lo rende noto oggi l’Istat, diffondendo i dati su “Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società” relativi al terzo trimestre 2018.
Stando ai dati diffusi, il saldo primario delle Ap (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil del 2%, a fronte dell’1,6% nel terzo trimestre del 2017. Il saldo corrente delle Ap è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,1% (1,6% nel terzo trimestre del 2017).
Per quanto riguarda la pressione fiscale, questa è stata pari al 40,4%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“Il reddito disponibile delle famiglie – spiega l’Istat – ha segnato un incremento modesto, dopo quello decisamente marcato del trimestre precedente”. Infatti, “in termini nominali, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,3%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari all’8,3%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente”. “A fronte di una variazione dello 0,3% del deflatore implicito dei consumi – aggiunge l’Istituto nazionale di statistica -, il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente”.
Infine, la quota dei profitti sul valore aggiunto delle società non finanziarie, pari al 41,4%, è diminuita di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente mentre il tasso di investimento delle stesse società, pari al 22,2%, è aumentato di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

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