Decreto sicurezza: card. Bagnasco (Genova), “nessuno vuole essere sovversivo, ma ci sono problemi che richiedono giudizi di coscienza”

“Penso che nessuno voglia essere sovversivo, però ci sono dei problemi che richiedono anche dei giudizi di coscienza”. Lo ha affermato stamattina il card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, a margine di una celebrazione per i giostrai e i circensi presenti in questi giorni a Genova, rispondendo ad una domanda sull’atteggiamento di alcuni sindaci dopo l’approvazione del Decreto icurezza. I sindaci – ha detto l’arcivescovo – “dovranno prendere le loro decisioni, verificarle ai livelli giusti e comunque l’obiezione di coscienza è un principio che viene riconosciuto, mi pare”. “L’obiezione di coscienza – ha proseguito il porporato – riguarda obiezioni e valutazioni personali in merito a delle situazioni concrete. Ognuno prenderà le proprie decisioni, sempre nel rispetto naturalmente di quello che è l’ordinamento”. A chi gli ha chiesto se anche il sindaco di Genova, Marco Bucci, dovrebbe fare obiezione di coscienza il porporato ha quindi replicato: “Essendo una cosa personale, bisogna che ognuno pensi a quello che ritiene, ripeto, all’interno dell’ordinamento generale”. Inoltre, “penso che nessuno voglia essere sovversivo, però ci sono dei problemi che richiedono anche dei giudizi di coscienza perché ci sono delle persone che, in modo onesto e serio, magari chiedono aiuto perché fuggono da situazioni disperate”. In merito ai contenuti del decreto – se il decreto sia o meno lesivo dei diritti umani o discriminatorio – il cardinale ha risposto: “A me interessa che le persone che hanno un bisogno vero, serio e onesto, possano trovare un aiuto”. Sull’argomento l’arcivescovo ha quindi ricordato l’esempio del Campus di Genova Coronata: “Grazie a chi lo guida, don Giacomo Martino e i suoi collaboratori, ritengo che sia un buon esempio, un esempio virtuoso di integrazione, perché l’integrazione non è una parola generica, c’è un percorso preciso fatto di borse lavoro, di insegnamento di mestieri, di tirocini. È un esempio a cui ispirarci”.

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