Sucidio migrante a Genova: mons. Martino (Migrantes), “non strumentalizzare” la morte di Prince Jerry

“Avevo scelto di non parlare di Prince Jerry per rispettare il dolore della sua morte e desolazione. Vi sono indagini giudiziarie che stanno stabilendo esattamente i fatti ed eventuali responsabilità”. Lo scrive su Facebook mons. Giacomo Martino, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale della Migrantes di Genova, dopo che un suo messaggio pubblicato ieri sera sui social network aveva dato l’annuncio della morte di Prince Jerry, un giovane 25enne nigeriano, ospite del centro d’accoglienza di Multedo, nel ponente di Genova. Il giovane si è tolto la vita lunedì, lanciandosi sotto un treno a Tortona dopo aver ricevuto il diniego alla sua domanda di permesso di soggiorno ed aver appreso che non rientrava in quello status, non più previsto dalle norme, che prima garantivano il permesso umanitario. Mons. Martino non ha gradito che il suo messaggio sia circolato in maniera impropria al di fuori della sua più ristretta cerchia di amici. “Questa sera [il post è di ieri, ndr] è impropriamente girato un mio post privato scritto ai membri più stretti della mia Comunità parrocchiale. Erano parole di dolore e di sofferenza personale confidate a degli amici”. Tanto meno, l’intento di mons. Martino era di tramutare un caso umano e un dolore privato in un gesto politico. “Non desidero in nessun modo – si legge ancora nel suo secondo messaggio – che questo ragazzo e la sua triste storia vengano strumentalizzate per discorsi diversi da quelli di compassione per una vita stroncata e di un lungo sogno interrotto”. I funerali si terranno domani, venerdì 1 febbraio alle 11:30, presso la Chiesa dell’Annunziata “dove, come cristiano, lo saluteremo affidando il suo sogno al Dio che sogna con noi, al Dio che rende reali i nostri sogni così come farà con quelli di Prince… per sempre”.

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