Olio extravergine: Coldiretti, perdite già per 1,2 miliardi di euro. Nel 2019 addio a 6 bottiglie Made in Italy su 10

“Nel 2019 addio a 6 bottiglie di olio extravergine Made in Italy su 10 sugli scaffali dei supermercati per effetto del crollo del 57% della produzione che scende ad appena 185 milioni di chili, su valori minimi degli ultimi 25 anni”. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti presentata oggi nell’ambito del primo summit internazionale organizzato dall’Unaprol e dalla Coldiretti con la presenza degli agricoltori, degli industriali, della distribuzione commerciale e dei consumatori, insieme ai vertici del Consiglio oleicolo internazionale. Per la Coldiretti i principali fattori del crollo sono dati dalla “drammatica situazione degli ulivi italiani colpiti dai cambiamenti climatici, dal propagarsi inarrestabile della Xylella e dalla concorrenza sleale provocata dalle importazioni low cost spacciate per italiane. In particolare, sono state le Regioni del Mezzogiorno ad accusare le perdite maggiori, con la Puglia, che da sola rappresenta circa la metà della produzione nazionale. Si stima abbia già determinato perdite per 1,2 miliardi di euro”. “Per la prima volta nella storia – sottolinea la Coldiretti – la produzione nazionale potrebbe essere sorpassata da quella della Grecia e del Marocco. Senza interventi strutturali l’Italia rischia di perdere per sempre la possibilità di consumare extravergine nazionale con effetti disastrosi sull’economia, il lavoro, la salute e sul paesaggio”. Per affrontare l’emergenza serve un “intervento mirato per consentire ai produttori duramente colpiti dalle gelate di ripartire con un adeguato coordinamento istituzionale tra il livello regionale e quello nazionale”, afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. Inoltre, denuncia la Coldiretti, c’è “il rischio di frodi e sofisticazioni ai danni del vero Made in Italy. Per non cadere nelle trappole del mercato il consiglio è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane”.

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