Elezioni regionali: l’Azione Cattolica Abruzzo-Molise rilancia il manifesto dei giovani “Sulla strada della nostra terra” a dieci giorni dal voto

A 10 giorni dal voto per le elezioni regionali, l’Azione Cattolica di Abruzzo e Molise rilancia il manifesto “Sulla strada della nostra terra” scritto dai giovani delle associazioni diocesane sottoponendolo all’attenzione di tutti i candidati presidenti e al Consiglio regionale.
Come spiega una nota, “il manifesto, che è stato condiviso dagli adulti dell’associazione e che guarda anche al futuro dei ragazzi, è un contributo all’analisi della situazione del nostro territorio e delle conseguenti prospettive di sviluppo temi che ci auguriamo siano al centro della campagna elettorale”.
Il testo si apre con l’indicazione di “un bisogno comune a diverse realtà locali” che è “la necessità dei giovani di essere ascoltati, di instaurare relazioni autentiche e durature”. “È importante, inoltre, coinvolgere maggiormente i giovani nella vita cittadina e investire tempo ed energie nelle loro idee, facendo in modo che possano dare il proprio apporto da protagonisti e non da spettatori, portandoli a capire che il loro contributo per il territorio è fondamentale”. Da qui la richiesta della realizzazione di “percorsi di sensibilizzazione al bene comune, all’impegno civico, politico e sociale, accompagnando i ragazzi a riscoprire l’importanza di essere parte di un territorio e avere il desiderio e la necessità di prendersene cura”. Secondo i giovani, poi, “puntare sulla scuola è una priorità comune a tutti”. A riguardo sono indicate alcune necessità, come “garantire un’edilizia scolastica e dei servizi adeguati”, “favorire e incoraggiare la discussione su alcune tematiche” come “il cyberbullismo”. Riguardo alle Università si propone di “investire maggiormente sui poli centrali e le sedi distaccate presenti” e viene chiesto di “accrescere il dialogo tra le Università, le scuole e le aziende” per “creare continuità tra mondo dell’istruzione e mondo del lavoro”. Tra i temi affrontati anche quelli dello spopolamento dei piccoli centri, del servizio civile nazionale e della necessità di una politica di sviluppo sul nostro straordinario patrimonio ambientale e artistico-culturale, “valorizzandolo e considerandolo come una grande risorsa e opportunità di nascita di nuovi posti di lavoro soprattutto nel settore del turismo”.

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