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Economia: Eurostat, disoccupazione al 7,9% nell’eurozona. Record in Grecia, Spagna e Italia

(Bruxelles) Notizie relativamente incoraggianti dall’economia europea, ma con forti differenze tra un Paese e l’altro. Eurostat riferisce che il Prodotto interno lordo (Pil) nel quarto trimestre del 2018 è aumentato dello 0,2% nell’area dell’euro e dello 0,3% nell’Ue28 rispetto al trimestre precedente. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, il Pil destagionalizzato è aumentato dell’1,2% nell’area dell’euro (19 Stati che utilizzano la moneta unica) e dell’1,5% nell’Ue28. “Secondo una prima stima del tasso di crescita annuale per il 2018, il Pil sarebbe cresciuto dell’1,8% nell’area dell’euro e dell’1,9% nell’Ue28”. Le maggiori differenze si registrano nel mercato del lavoro. Nell’area dell’euro, la disoccupazione si è attestata al 7,9% a dicembre 2018, stabile rispetto a novembre 2018 e in calo rispetto all’8,6% di dicembre 2017. È il tasso più basso registrato nell’eurozona dall’ottobre 2008. Nell’Ue28, il tasso di disoccupazione si è attestato al 6,6% a dicembre 2018. Secondo Eurostat, nel dicembre 2018, nell’Ue28 erano disoccupati 16,3 milioni di persone. Tra gli Stati membri, i tassi di disoccupazione più bassi nel dicembre 2018 sono stati registrati nella Repubblica ceca (2,1%), in Germania (3,3%), in Polonia (3,5%) e nei Paesi Bassi (3,6%). I tassi di disoccupazione più elevati sono stati osservati in Grecia (18,6%), in Spagna (14,3%) e in Italia (10,3%). Sempre nel dicembre 2018, 3,3 milioni di giovani di età inferiore ai 25 anni erano disoccupati nell’Ue28; i tassi più alti sono stati registrati in Grecia (38,5%), Spagna (32,7%) e Italia (31,9%).

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