Gmg 2019: card. Bassetti, “lo scarto rende l’uomo non più un essere umano ma una cosa”

foto SIR/Marco Calvarese

(da Panama) “Annunciare la profezia del Vangelo è portare una parola di giustizia, di equità, di fraternità, di solidarietà, d’incontro in un mondo dove è invece diffusa una logica dello scontro e dello scarto”. È quanto sottolinea cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, tracciando in un’intervista al Sir, un bilancio della Giornata mondiale della gioventù durante la quale Papa Francesco ha chiesto ai giovani di essere maestri della “cultura dell’incontro”. Un messaggio – argomenta Bassetti – che può essere “una grande risorsa” anche per il nostro Paese. “Perché come veniva messo in evidenza anche nella Via Crucis, noi non siamo nella cultura dell’incontro. Siamo nella cultura totale dello scarto e lo scarto rende l’uomo non più un essere umano ma una cosa. È questa mentalità corrente, iniqua e ingiusta, che forma gli scarti, gli emarginati di tutti i tipi”. Il cardinale ha vissuto in questi giorni con i 900 giovani italiani che hanno partecipato a Panama alla Gmg. “È bello vedere giovani senza frontiere, giovani di razze ed esperienze diverse, giovani di Paesi più poveri e più ricchi. Tutti qui per costruire insieme qualcosa di nuovo, per diffondere una cultura dell’incontro, la civiltà dell’amore. Per dire che l’altro non è qualcosa che si contrappone a me. Quando il samaritano si riversò sull’uomo ferito, vide se stesso in quella persona. L’altro sono io in una condizione diversa. Se non si arriva a questa concezione evangelica, noi non potremo superare la cultura della scarto. Siamo a Panama, in un luogo dove si congiungono gli oceani, che sono le forze più grandi della natura, e noi non riusciamo a fare ponti, a congiungerci e a camminare insieme”.

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