Sea Watch: Unhcr, Oim e Unicef, “urgente garantire lo sbarco in un porto sicuro ai 47 migranti e rifugiati”

“Grave preoccupazione per la situazione dei 47 migranti e rifugiati soccorsi lo scorso sabato dalla nave ‘SeaWatch3’, ai quali non è stato ancora garantito un porto di approdo sicuro”. La esprimono in una nota l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), l’Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e l’Unicef. “La situazione a bordo è critica in quanto, non essendoci abbastanza posto all’interno dell’imbarcazione, alcune delle persone sono obbligate a restare all’esterno, sul ponte – segnalano le organizzazioni -. Questa situazione non può essere protratta a lungo, soprattutto in un periodo difficile come quello invernale, con basse temperature e mare mosso”. A preoccupare Unhcr, Oim e Unicef è, in particolare, “la situazione dei minori non accompagnati, in tutto 13, che si trovano sulla nave e per i quali è d’obbligo attivare quanto prima misure di protezione e tutela adeguate, in linea con le convenzioni internazionali”. “È urgente che ai migranti e rifugiati sulla “SeaWatch3” sia garantito immediatamente lo sbarco nel porto più vicino”. Nel frattempo è giudicato “necessario” che, “fino a quando la Libia non sarà considerata un porto sicuro, tutti gli Stati europei dimostrino finalmente senso di responsabilità e di solidarietà per i migranti e rifugiati che rischiano di morire in mare e che quindi l’attuale approccio ‘nave per nave’ venga superato e sia sostituito da un meccanismo di sbarco sicuro e ordinato nel Mediterraneo Centrale”.

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