Progettazione sociale: Carparelli (Commissione europea), “senza welfare europeo la cittadinanza europea è un concetto astratto”

La situazione attuale dell’Europa sociale, tra potenzialità e limiti, è al centro dell’intervento di Antonia Carparelli, che lavora alla rappresentanza in Italia della Commissione europea, alle Giornate della progettazione sociale del Movimento lavoratori di Ac. “L’Europa sociale racchiude tanti concetti: carte dei diritti, protezione dei lavoratori, welfare – esordisce – Il lungo cammino dell’Europa ha vissuto molti passaggi e momenti di stallo. Nel Trattato di Lisbona si legge che l’Unione europea tutela una serie di valori legati alla persona e ai suoi diritti sociali. La realtà però è più problematica – osserva – Nella parte più pratica del Trattato vi sono indicazioni applicative che prevedono un bilanciamento tra principi economici e sociali, che però necessitano un maggiore livello di applicazione”. Analizzando carte europee e realtà, Carparelli sottolinea come “nonostante i molteplici tentativi di dare più competenze all’Ue a livello di tutele sociali, la maggioranza di esse restano in capo agli Stati membri. Ad esempio, la legislazione non consente di proporre un reddito minimo europeo. Non esiste neppure un welfare europeo. L’Ue può aiutare gli Stati negli interventi in campo sociale, ma non può intervenire al loro posto. Non è pensabile un ospedale né una scuola europea”. “Finché non ci sarà un welfare europeo, il concetto di cittadinanza europea resterà un’astrazione. Purtroppo finora gelosie e divisioni nazionali hanno reso difficile il welfare comunitario” conclude.

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