Papa Francesco: al vescovo di Assisi, “mi unisco alla preghiera per la pace in Myanmar”

Anche Papa Francesco si unisce alla Giornata di preghiera per la pace del 27 di ogni mese, ad Assisi, stavolta dedicata alle popolazioni del Myanmar. Informato dal vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, il Papa gli ha risposto con un biglietto confidenziale, “ringraziando per l’iniziativa e unendosi alla preghiera”, si legge in una nota della diocesi. “Anch’io mi unisco a voi. Questo mese per il Myanmar”, ha scritto il Papa. Che ha poi chiesto preghiere, assicurando la sua preghiera per la diocesi. L’appuntamento per il quale non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare nell’arco della giornata del 27 di ogni mese, è organizzato dalla Commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi”. “Con il nuovo anno – dichiara mons. Sorrentino nell’invito alla preghiera – riprendiamo il nostro percorso di preghiera per la pace. Continuo a ricevere notizie del diffondersi dell’iniziativa di ritrovarsi spiritualmente uniti ogni mese per invocare e costruire la pace, ponendo l’attenzione su una regione attraversata da conflitti, violenze e guerra. Trovarci uniti nella preghiera è un motivo di speranza. Rinnova la nostra fiducia nell’aiuto di Dio e insieme rinsalda il nostro impegno comune nella costruzione della pace. In questo primo mese dell’anno – precisa il vescovo – vi invito a pregare per il Myanmar, da molti conosciuto come ex Birmania. Purtroppo la situazione politica e sociale di quel Paese non è sempre ben nota”. La proposta è di alcuni membri della Commissione “spirito di Assisi” che nei giorni scorsi si sono recati in visita proprio in Myanmar arricchendo lo scambio con incontri significativi e approfondendo le ragioni di alcune situazioni drammatiche che lì si vivono. “Rinnovo l’appello a levare lo sguardo, i cuori e le mani verso Dio – conclude mons. Sorrentino – per sostenere il popolo birmano nel suo cammino di uscita dalla violenza e per l’avvio di una stagione di pace, di riconciliazione, di democrazia”.

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