“Viviamo una fase di calo degli indici di sviluppo del nostro Paese. Non precipitiamo nel negativismo, dobbiamo essere obiettivi. Non siamo ancora in recessione, dobbiamo evitarla e riportare il dibattito pubblico a una costruttività”. Lo ha detto Antonio Patuelli, presidente della Associazione bancaria italiana, durante il convegno nazionale dell’Unione cristiana imprenditori e dirigenti. “Come banche – ha affermato – fra vari fondi abbiamo speso 12 miliardi di euro in quattro anni”. “È importante occuparsi delle crisi bancarie, per prevenire occorre sostenere lo sviluppo. È chiaro che le crisi sono derivate dalla mala gestio ma non solo. Ci sono stati dei fattori di crisi in Italia estremamente accertati a cui conseguono danni per gli azionisti, per le famiglie e i fornitori. La gran parte è derivante dalla crisi bancaria decennale. Abbiamo bisogno di rimettere in moto i fattori dello sviluppo. Non cerco polemiche sulla legge di bilancio. A me e alle banche interessano istruzioni e non polemiche. Non chiediamo incentivi alle banche ma alle imprese sane e trasparenti, alle famiglie che vogliono comprare casa. Chiediamo – ha sottolineato – il rifinanziamento del fondo per i giovani che vogliono comprare casa”. Nella sua relazione, Patuelli ha citato Marco Minghetti che metteva l’etica davanti al diritto: “Un Paese senza fiducia non cresce. La fiducia non può essere un fatto scontato. Il Paese ha bisogno di più etica”. “Bisogna – ha concluso – andare avanti e procedere con i testi unici bancari senza i quali l’Europa non cresce”.