+++ Venezuela: l’appello dei vescovi, “in nome di Dio e del popolo sofferente, cessi la repressione” +++

“In nome di Dio, e in nome del popolo che soffre, i cui lamenti salgono fino al cielo… cessi la repressione”. E’ un appello addolorato prendendo a prestito le parole di San Oscar Arnulfo Romero quello lanciato oggi dalla Commissione Giustizia e pace della Conferenza episcopale venezuelana, in merito alle proteste represse con la forza dalle forze armate del governo di Nicolas Maduro, dopo l’autoproclamazione come presidente ad interim di Juan Guaidò. Nella nota firmata da mons. Roberto Lückert, presidente della Commissione Giustizia e Pace, e mons. Saul Ron Braasch, vicario generale della Commissione Giustizia e Pace, i vescovi si rivolgono “in questo momento cruciale e difficile a tutto il popolo venezuelano e a tutta la componente civile e militare” per ricordare che “le condizioni di vita del popolo venezuelano sono note a tutti”: “violazione del diritto al cibo, alla salute, al lavoro e alla sicurezza”, che “insieme all’emigrazione forzata recente, è ora aggravata dalla repressione violenta contro chi manifesta il proprio malcontento”.
Dal 22 gennaio è infatti ricominciata “la repressione e la violenza da parte delle forze di sicurezza dello Stato e dei gruppi armati contro le persone che protestano civilmente”. I vescovi si rammaricano “profondamente per la morte, il dolore e la sofferenza della nostra gente”. “Il numero di feriti, deceduti, detenuti arbitrariamente, torturati e perseguitati in tutto il territorio viola la dignità e i diritti umani dei cittadini”: “E’ un grido urlato: cessi la repressione”. I vescovi chiedono “rispetto per la vita e la sicurezza di tutti i venezuelani, compresi quelli che protestano civilmente; di fermare la violazione dei diritti umani e garantire i diritti di tutti cittadini; di fermare la repressione sistematica del malcontento popolare”. Rivolgendosi alle forze dell’ordine ricordano che “il crimine è personale e non è giustificato dall’obbedienza agli ordini superiori” e che spetta “all’istituzione militare il dovere di difendere le persone secondo l’articolo 328 della Magna Carta che prevede che le Forze armate siano al servizio della nazione”. E a tutti i venezuelani chiedono “di non rispondere con la violenza alle varie provocazioni a cui sono sottoposti”.

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