Colombia: nubi sul cammino di pace. Guerrero (Cinep), “polarizzazione tra le ali estreme pone i cittadini di fronte ad alternativa ingannevole”

“L’opinione pubblica viene messa di fronte a un’alternativa ingannevole. O sei con noi o contro di noi, o sei con lo Stato o sei con la guerriglia. In questo modo, il rischio è che la parola torni alla violenza, non alla politica”. Luis Guillermo Guerrero Guevara, direttore del Cinep (Centro de investigación y educación popular), istituto di ricerca sui temi della pace promosso dai gesuiti, descrive in questo modo il clima che si vive in Colombia rispetto al cammino di pace. Una situazione che si è accentuata dopo l’autobomba di giovedì 17 gennaio alla scuola di polizia General Santander di Bogotá. Per l’analista, il processo di pace viene messo a rischio da questa strategia politica, che tende a “polarizzare la situazione” di fronte all’opinione pubblica, che è infatti da anni spaccata sul difficile cammino che sta affrontando il Paese: “In quest’ottica la soluzione politica diventa sempre più debole, sembra avere le armi spuntate, ma negli ultimi decenni abbiamo visto abbondantemente che non c’è via d’uscita armata per portare la pace in Colombia. All’estremismo armato di sinistra finisce per contrapporsi un estremismo armato di destra”. A poco, secondo Guerrero, servirà attaccare militarmente l’Eln, e forte è in questo momento il timore di un’escalation di atti violenti, mentre bisogna continuare a dare “segni forti e coraggiosi” nella direzione della pace, tenendo presente che “molti punti dell’accordo di pace con le Farc stanno, comunque, procedendo”.

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