Usa: la Chiesa prega per i bambini non nati. Mons. Naumann, “questione preminente dei diritti umani del nostro tempo”

(da New York) Nella Giornata nazionale di preghiera per la protezione giuridca dei bambini non nati, la Chiesa americana digiuna e si riunisce a difesa della cultura della vita. Gli oltre 56 milioni di aborti perpetrati negli Stati Uniti a partire dal 1973, quando una sentenza della Corte suprema legalizzò in tutti e 50 gli Stati la pratica abortiva, riflettono per i vescovi la grandezza straziante di quella che Papa Francesco definisce una “cultura usa e getta”. “Proteggere la vita dei bambini non nati è la questione preminente dei diritti umani del nostro tempo, non solo per la vastità dei numeri, ma perché l’aborto attacca il santuario della vita: la famiglia”, ha affermato l’arcivescovo Joseph F. Naumann, presidente della Commissione Pro-life della conferenza episcopale Usa. “Ogni aborto non solo distrugge la vita di un bambino innocente, ma ferisce e provoca cicatrici nelle madri e nei padri che devono convivere con la dura realtà di aver chiesto a qualcuno di distruggere la loro figlia o il loro figlio”, ha continuato mons. Naumann che il 18 gennaio scorso ha aperto la marcia per la vita a Washington, dove in 300mila si sono riuniti per manifestare a difesa di chi non ha voce. L’arcivescovo insiste sul fatto che nell’etica della vita rientrano anche “quelli danneggiati dalla povertà economica, dal razzismo, dall’intolleranza religiosa, il rifugiato in fuga dalla persecuzione e l’immigrato che cerca una vita migliore per la sua famiglia, le vittime di reati violenti e quelli imprigionati, le persone con disabilità intellettuali o fisiche e gli anziani fragili, le vittime della brutalità della polizia”. E non tace anche sulle vittime degli abusi sessuali commessi da membri del clero. “Siamo stati devastati dallo scandalo della cattiva condotta sessuale del clero e dal fallimentare operato dei vescovi nel rispondere con compassione alle vittime degli abusi e nel proteggere adeguatamente i membri del loro gregge – ha proseguito il presidente della Commissione -. L’abuso di bambini o minori rinnega l’etica a favore della vita perché è una grave ingiustizia e un’enorme offesa contro la dignità della persona umana”. Mons. Naumann si augura che i tutti i cristiani siano testimoni con le azioni e le parole della dignità intrinseca in ogni essere umano e dei diritti che gli spettano.

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