R. D. Congo: Msf, continua epidemia di Ebola. Un nuovo Centro di trattamento in area da 1 milione di abitanti

Quasi sei mesi dopo la dichiarazione dell’epidemia di Ebola nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc), le équipe in prima linea, tra cui quelle di Medici senza frontiere (Msf), stanno ancora lottando per controllare la diffusione del virus. Finora 640 persone sono state contagiate, di cui 373 sono decedute. Per rispondere ai sempre più numerosi casi provenienti dalla città di Butembo, che conta quasi 1 milione di abitanti, Msf ha costruito un nuovo Centro di trattamento e un nuovo Centro di transito, oltre a rafforzare le attività esistenti.
Nel frattempo la crescente insicurezza dovuta alle elezioni presidenziali ha ulteriormente ristretto l’accesso della popolazione alle cure mediche nell’area di Beni. “In questa situazione le persone sono spesso costrette a cercare cure in strutture che non possono garantire un adeguato di triage, né misure di prevenzione e controllo dell’infezione; e questo aumenta il rischio di contagio”, dichiara Laurence Sailly, coordinatore dell’emergenza a Beni.
Nelle ultime settimane, in particolare, le attività si sono concentrate nei distretti sanitari di Butembo, Katwa e Komanda, con l’ampiamento del Centro di trattamento Ebola a Butembo da 64 a 96 posti letto, l’apertura di un nuovo Centro di trattamento a Katwa, a est di Butembo, che arriverà a 70 posti letto, e l’apertura del Centro di transito di Bwana Sura a Komanda, nella provincia di Ituri, dove sono stati identificati nuovi focolai.
“Con sempre più casi provenienti dalla popolosa città di Butembo era necessario allestire un secondo Centro di trattamento Ebola molto rapidamente – spiega Chiara Burzio, coordinatore medico di Msf a Katwa -. Abbiamo progettato il Centro di Katwa per offrire una migliore capacità di cura. Ampie finestre consentono ai pazienti di vedere i volti dei medici e degli infermieri che si prendono cura di loro e rendono le visite dei familiari più agevoli, ristabilendo almeno in parte quel contatto umano che è così difficile mantenere nei Centri Ebola”.
“Per vincere l’Ebola, i Centri di trattamento non bastano. Connettersi con le comunità e costruire fiducia reciproca è un’azione cruciale per controllare l’epidemia – dice Roberto Wright, antropologo di Msf a Katwa -. Dobbiamo aumentare i nostri sforzi per coinvolgere la popolazione e renderla parte attiva nella lotta contro il virus. Per questo ascoltiamo anche i loro bisogni più ampi. Alla fine di dicembre, abbiamo distribuito kit traumatologici ai centri sanitari locali per aiutarli a gestire eventuali focolai di violenza. Allo stesso modo, i nostri Centri di transito non servono solo a identificare i casi di Ebola, ma anche a garantire cure adeguate per altre patologie”.

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