Messico: nuova carovana di migranti honduregni. Suor Lidia de Souza (mobilità umana), “qui situazione peggiora ogni giorno”

Perché si continua a partire con prospettive così incerte? “Per lo meno mangiano!, è la risposta che ci sentiamo dare da coloro che partono in riferimento agli honduregni che si trovano in questo momento in Messico”, spiega al Sir suor Lidia de Souza, la coordinatrice per la pastorale della mobilità umana della Conferenza episcopale dell’Honduras (Ceh), a proposito della nuova carovana di migranti partita da San Pedro Sula il 15 gennaio e in gran parte già giunta in territorio messicano. “La verità – prosegue la religiosa – è che la situazione qui in Honduras peggiora ogni giorno, non c’è alcuna azione di governo capace di dare speranza, dall’inizio dell’anno ci sono stati nove massacri… La situazione è talmente grave che in qualunque altro Paese stanno meglio! Magari, pensa chi decide di partire, non arriverò negli Stati Uniti, ma ci sarà la possibilità di mangiare e lavorare in qualche modo”.
Prosegue la responsabile della pastorale della mobilità: “Per quanto riguarda l’obiettivo di arrivare negli Stati Uniti, obiettivamente molto improbabile, c’è sempre un cugino che ce l’ha fatta, l’amico dell’amico dell’amico che ha compiuto la traversata ed è entrato negli Usa… Ma in ogni caso, molti honduregni si sono fermati a Città del Messico o in altre località. Tra l’altro, con il nuovo governo, il Messico ha adottato un atteggiamento flessibile sulle migrazioni, non è percepito come un nemico. Il timore, per chi parte, è uno solo: essere deportato, cioè rispedito in Honduras. Quella è la cosa che tutti vogliono a tutti i costi evitare”.

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