Diocesi: mons. Giulietti (Lucca) ai fedeli, “la nostra Chiesa attenta agli ultimi”

“Intendo assicurare a tutti la mia leale e pronta collaborazione a vantaggio del bene comune, senza confusione, ma soprattutto senza rivalità o pregiudizi di sapore ideologico”. Lo scrive mons. Paolo Giulietti, nominato arcivescovo di Lucca, nella lettera di saluto alla diocesi che è stato chiamato a guidare da Papa Francesco. Ricordando che vi è già stato in pellegrinaggio due volte: nel 2002, per partecipare con i confratelli compostellani alle festività del Volto Santo, e nel 2006, percorrendo con i giovani la via Francigena verso Roma, il presule dice che “ora verrò per restare, ma sempre come ‘ospite e pellegrino’”, “servitore – non padrone! – di una Chiesa antica e sempre vivace e di un territorio ricco di storia e di umanità”. Rivolgendosi all’arcivescovo dimissionario, mons. Italo Castellani, Giulietti dice di succedergli “con la speranza di proseguire la strada da te intrapresa con intelligenza e coraggio nel rinnovamento in senso missionario della diocesi”. Ai preti, ai diaconi, ai religiosi, religiose e consacrati, il neo-arcivescovo dice, invece, che “il Signore ci ha chiamati a donarci ai fratelli non ciascuno per proprio conto, ma insieme”. “Spero mi accetterete con benevolenza come servitore della comunione, anche quando emergeranno – inevitabilmente – limiti e fatiche nella mia e nelle vostre persone”. “Vogliamoci bene e aiutiamoci! Sarà per la nostra gente un messaggio evangelico più eloquente di tante prediche”. Per i giovani promette di “spendere le migliori energie per camminare insieme con voi e incoraggiarvi a maturare e realizzare i desideri di felicità e di bene che avete nel cuore per le vostre vite e per il mondo intero”. Poi, il desiderio che “i poveri, i malati, gli anziani e gli emigrati mi sentissero amico”, “espressione di una Chiesa attenta agli ultimi non solo per donare qualcosa, ma anche per ricevere la lezione evangelica dell’umiltà, della sobrietà, della tenacia e della fiducia nella provvidenza, insieme all’inquietudine dinanzi alle in-equità che continuano ad affliggere la nostra società e il mondo intero”.

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