Tratta: p. Baggio e p. Czerny (Santa Sede), “infiltrata ovunque, anche nella filiera dei prodotti”. Urge azione unitaria con i governi

Contro la tratta di persone, fenomeno che ha tratti nascosti e “molto presente e infiltrata nella vita di tutti i giorni”, urge “una campagna di sensibilizzazione che coinvolga tutti. Noi ci impegniamo come Chiesa cattolica ma serve anche l’azione dei governi”: è l’auspicio di padre Fabio Baggio, sotto-segretario della Sezione Migranti & Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, formulato durante il meeting point con i giornalisti durante la presentazione degli “Orientamenti pastorali sulla tratta di persone”. Si tratta di uno strumento operativo a disposizione di diocesi, parrocchie, congregazioni religiose, scuole e organizzazioni del terzo settore con indicazioni per imparare a riconoscere e affrontare il fenomeno. Tra le raccomandazioni, “dalla capacità di identificare i casi alle denunce da portare avanti assieme alle autorità competenti sul fenomeno”, precisa padre Baggio, cercando “un cammino unitario” insieme a “tutte le organizzazioni del terzo settore per sollecitare leggi adeguate”. Riguardo alla liberazione delle vittime di tratta si consiglia di curare “la reintegrazione e il reinserimento di queste persone nella società, oppure un possibile ritorno con determinate garanzie, per avere uno sviluppo umano integrale della persona. Dovrà essere data molta attenzione anche al superamento del trauma causato da questa esperienza”. Tra gli aspetti meno conosciuti padre Baggio evidenzia poi la tratta legata ad “una filiera di produzione o di approvvigionamento normalmente nascosta al consumatore”. “Vogliamo che il consumatore cominci a fare una riflessione: se il prezzo diventa molto basso è ovvio che il costo del lavoro è stato ridotto – spiega padre Baggio -. Questo deve interrogarci sulla fattura del prodotto, su come è stato eseguito, perché potrebbero esserci dietro condizioni servili o lavoro-schiavo”. L’altro esempio è “l’utilizzo di internet per la pornografia infantile senza pensare all’industria che produce questo prodotto”. I numeri delle vittime di tratta vanno dai 2 ai 20 milioni nel mondo ma stime certe non esistono perché “è difficile l’identificazione del fenomeno e ancora di più la denuncia da parte delle vittime”. Padre Baggio loda l’iniziativa di alcuni Paesi che negli aeroporti espongono manifesti per imparare a riconoscere le vittime, con l’invito a denunciare alle autorità. Padre Michael Czerny, sotto-segretario della medesima Sezione, ricorda che la tratta “è una realtà molto più presente e infiltrata nella vita di tutti i giorni di quanto noi possiamo immaginare. Non è un fenomeno esotico e lontano, ed è probabilmente più grave del secolo passato”.

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