Smartphone: Baggio (Aiart) su sentenza Tar Lazio, “bene ma non basta, servono regole più restrittive”

“Soddisfazione ma non basta, servono regole più restrittive”. E’ il commento di Giovanni Baggio, presidente nazionale Aiart, alla recente sentenza del Tar del Lazio che stabilisce il dovere per i ministeri di Salute, Ambiente e Istruzione di promuovere al più presto (entro sei mesi) una campagna informativa sui rischi per la salute e l’ambiente legata alle corrette modalità d’uso di telefoni cellulari. “Il diritto – dovere ad un’informazione corretta, che renda possibile scelte responsabili e processi educativi utili, è il primo passo per una sana consapevolezza sull’uso equilibrato dei dispositivi digitali”, afferma Baggio riconoscendo che “al di là degli sforzi di associazioni come la nostra, manca del tutto una campagna informativa nazionale a tutela del benessere delle persone”. Soprattutto i bambini sono a rischio: anche per questo “Aiart ha spesso lanciato l’appello ai genitori: ‘non regalate smartphone alla Prima comunione. La tecnologia non è un gioco’”. “Differenti sentenze – sottolinea il presidente Aiart – negli anni hanno dimostrato un nesso fra tumore al cervello e uso sovrabbondante del cellulare. E’ giunto il tempo di indicazioni stringenti per prevenire in modo efficace e giungere ad una legge (già presente in Francia) sul sacrosanto diritto per i lavoratori a staccare il cellulare e a ‘non essere sempre reperibili’”. Tra dispositivi digitali e costante presenza nei social network “si rischia di annullare le condizioni necessarie della nostra esistenza: il tempo da dedicare a se stessi, alla famiglia, ai figli, al riposo, alle relazioni, al volontariato ed alle molte altre cose che ci fanno stare bene”, conclude.

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