Diocesi: Pescara-Penne, da domani preghiere ecumeniche, predicazione nella chiesa metodista, vespri ortodossi e Marcia per la pace

“Cercate di essere veramente giusti”. È il versetto del Deuteronomio il tema scelto per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2019. Anche a Pescara diverse iniziative animeranno la Settimana “che ci vedrà coinvolti – spiega mons. Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne – in un clima ecumenico essenziale per noi e per le persone affidate alle nostre cure. La preghiera, la conoscenza della dottrina della Chiesa e la documentazione sui diversi aspetti dell’ortodossia e del protestantesimo sono fondamentali in un mondo che ci vede continuamente in relazione con i fratelli di diverse confessioni”.
Il programma pescarese prevede l’apertura della Settimana, domani, venerdì 18 gennaio, alle 19.30, con la preghiera ecumenica guidata dallo stesso arcivescovo, con le testimonianze di una cattolica, Roberta Casalini, di una evangelica, Marta Bernardini, e di un prete ortodosso, p. Alin Iarca.
La Settimana continuerà con la celebrazione nella chiesa metodista di via Latina, domenica 20 gennaio alle 11, con la preghiera ecumenica con i fratelli senzatetto, lunedì 21 gennaio alla Stazione centrale di Pescara, con i vespri solenni nella chiesa ortodossa SS. Anna e Simeone, in via Caduti per servizio, venerdì 25 gennaio alle 18.30, ma anche con la conferenza “il dono della Madre terra nella prospettiva biblica”, mercoledì 23 gennaio all’Istituto G. Toniolo di Pescara e con la XIV Marcia per la pace che quest’anno tornerà in città, a piazza Salotto, sabato 19 gennaio, alle 18.30.
“La marcia di sabato – continua l’arcivescovo – darà il la a tutta la Settimana e rifletterà sul messaggio papale per la LII Giornata mondiale della pace su ‘La buona politica è a servizio della pace’. La pace, scrive il Papa nel suo messaggio citando il poeta Charles Péguy, è come un fiore fragile che cerca di sbocciare in mezzo alle pietre della violenza. Lo sappiamo: la ricerca del potere ad ogni costo porta ad abusi e ingiustizie. La politica, allora, è un veicolo fondamentale per costruire la cittadinanza e le opere dell’uomo, ma quando da coloro che la esercitano non è vissuta come servizio alla collettività umana, può diventare strumento di oppressione, di emarginazione e persino di distruzione”.

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