Emergenza freddo: Caritas Roma, “dieci morti non sono abbastanza?”

“Ogni anno speriamo che non accada e invece, puntualmente, il dramma si ripresenta. Dalla fine di novembre ad oggi sono ben dieci le persone senza dimora decedute a Roma, nove a causa del freddo e una a causa di un gelo molto più subdolo, quello dell’indifferenza. Eventi tragici che dimentichiamo troppo in fretta, che rimuoviamo prontamente dal nostro orizzonte quotidiano. E così, in una città silenziosa nel bel mezzo del frastuono di ogni giorno, si consumano, dimenticati, tragici lutti”. È la denuncia della Caritas di Roma, che elenca tutte le persone morte dal 22 novembre al 14 gennaio, spesso a causa del freddo ma a volte anche a causa di incidenti fatali, come aver acceso un fuoco per scaldarsi. L’ultima, una persona senza dimora di 50 anni, è stata ritrovata senza vita nei pressi di un’edicola di piazza Irnerio, quartiere Aurelio: una morte per cause naturali complicate dall’eccessivo gelo notturno. La Caritas punta il dito contro questo “crescendo drammatico”: “La gente muore per il freddo, in strada, e sembra che non siamo più capaci di dire o di fare nulla. Leggiamo queste poche notizie e siamo quasi ipnotizzati, anestetizzati dalla loro ripetitività. Ma è proprio in questa ripetitività che stanca che troviamo il perché del consumarsi di queste tragiche morti: l’indifferenza della città e il ritardo, cronico, delle istituzioni nel prendere in carico le persone più fragili ed escluse”.  La Caritas di Roma invita a “monitorare le condizioni di chi, per diverse ragioni, non accede ai servizi di accoglienza. Non si tratta di una soluzione, ovviamente, ma di una prossimità di emergenza, da cui, chissà, potrebbe nascere una relazione che conduce la persona al cambiamento, che apre nuovi spiragli di speranza”.

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