Povertà: Manna (Caritas Roma), “Capitale città profondamente diseguale, in aumento il disagio delle famiglie ‘normali’”

foto SIR/Marco Calvarese

“Roma è una città profondamente diseguale” nella quale “la povertà è in aumento, così come sta aumentando il disagio delle famiglie ‘normali’”. Lo ha affermato questa mattina Elisa Manna, curatrice del rapporto “La povertà a Roma: un punto di vista” nel corso della presentazione ospitata nella Cittadella della carità in via Casilina vecchia. Manna ha fornito i numeri contenuti del rapporto che parlano di oltre 21mila persone accolte nei 3 centri di ascolto diocesani della Caritas e i 145 parrocchiali nell’ultimo anno. A preoccupare non solo i 134.556 “neet”, “aumentati del 68% in 10 anni”, ma anche il 25% dei 18-29enni romani disoccupati e il 52% dei 25-39enni che “lavora con un contratto a termine e non ha nessuna stabilità”. E poi “ci sono 125mila nuclei famigliari con figli minori che hanno un reddito lordo di 25mila euro”: Manna ha invitato a porre l’attenzione sul fatto che “i figli minori sono predittivi della povertà. A Roma, uno più fa figli più è povero”. Manna ha esteso la sua valutazione anche all’Italia intera, “un Paese che impoverisce e invecchia sempre di più”, “tra i Paesi Ue con la diseguaglianza più forte” e nel quale ci sono “5 milioni e 58mila persone in povertà assoluta e 9 milioni e 368mila in povertà relativa”. A ciò si sommano i “3 milioni di italiani completamente soli, senza relazioni”. Interessante il dato dello “spread della miseria”: “Gli ultra 65enni che sono poveri in Italia sono 4 volte superiori a quelli della Germania”. Tornando a Roma, Manna ha rilevato come “dentro la metropoli romana c’è una città di 146.941 ultra 65enni con reddito inferiore a 11mila euro, tanti come gli abitanti di Perugia o Rimini”. Nella Capitale, inoltre “le dipendenze – alcol, azzardo, droga – sono tutte in aumento. Di fronte a situazione emergenziale”, ha notato Manna “c’è insufficienza dei servizi pubblici, ma anche la grande risorsa del volontariato”.

foto SIR/Marco Calvarese

Massimo Pasquo, responsabile dell’Area promozione umana della Caritas romana, ha approfondito il tema del “barbonismo domestico”, “una situazione di abbandono, costruita negli anni, sia dal punto di vista sociale che relazionale” che va affrontata perché già “si creano degli scontri nei condomini per situazioni di difficoltà di interazione”. “Con un progetto del Dipartimento delle politiche sociali di Roma – ha spiegato – siamo entrati in case inesplorate dove abbiamo scoperto persone con risorse enormi”. “Bisogna far risentire persone queste persone” e “riprendere in mano la comunità, per una presa in carico e un accompagnamento di cittadini tra cittadini. Lo facciamo per gli anziani con il progetto ‘Quartieri solidali’ riattivando le comunità parrocchiali per avvicinare le situazioni dei singoli territori”.

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