Papa Francesco: lettera Accademia per la vita, “passione per l’umano in grave difficoltà”. “Sistema del denaro e ideologia del consumo selezionano i nostri bisogni”

foto SIR/Marco Calvarese

“In questo momento della storia la passione per l’umano, per l’intera umanità, è in grave difficoltà”. A lanciare il grido d’allarme è il Papa, nella lettera inviata alla Pontificia Accademia per la Vita, in occasione del 25° anniversario della sua istituzione. “Le gioie delle relazioni familiari e della convivenza sociale appaiono profondamente logorate”, scrive Francesco: “La diffidenza reciproca dei singoli e dei popoli si nutre di una smodata ricerca del proprio interesse e di una competizione esasperata, che non rifugge dalla violenza. La distanza fra l’ossessione per il proprio benessere e la felicità dell’umanità condivisa sembra allargarsi: sino a far pensare che fra il singolo e la comunità umana sia ormai in corso un vero e proprio scisma”. “Nell’Enciclica Laudato si’ ho posto in luce lo stato di emergenza in cui si trova il nostro rapporto con la storia della terra e dei popoli”, ricorda Francesco: “È un allarme provocato dalla poca attenzione accordata alla grande e decisiva questione dell’unità della famiglia umana e del suo futuro. L’erosione di questa sensibilità, ad opera delle potenze mondane della divisione e della guerra, è in crescita globale, con una velocità ben superiore a quella della produzione dei beni”. Per il Papa, “si tratta di una vera e propria cultura – anzi, sarebbe meglio dire di un’anti-cultura – dell’indifferenza per la comunità: ostile agli uomini e alle donne e alleata con la prepotenza del denaro”. Nel messaggio, Francesco segnala “un paradosso: come è potuto accadere che, proprio nel momento della storia del mondo in cui le risorse economiche e tecnologiche disponibili ci consentirebbero di prenderci sufficientemente cura della casa comune e della famiglia umana, onorando la consegna di Dio stesso, proprio da esse, dalle risorse economiche e tecnologiche, vengono le nostre divisioni più aggressive e i nostri incubi peggiori? I popoli avvertono acutamente e dolorosamente, per quanto spesso confusamente, l’avvilimento spirituale – potremmo dire il nichilismo – che subordina la vita a un mondo e a una società succubi di questo paradosso. La tendenza ad anestetizzare questo profondo disagio, attraverso una cieca rincorsa al godimento materiale, produce la malinconia di una vita che non trova destinazione all’altezza della sua qualità spirituale”. “Gli uomini e le donne del nostro tempo sono spesso demoralizzati e disorientati, senza visione”, la sintesi del Papa: “Siamo un po’ tutti ripiegati su noi stessi. Il sistema del denaro e l’ideologia del consumo selezionano i nostri bisogni e manipolano i nostri sogni, senza alcun riguardo per la bellezza della vita condivisa e per l’abitabilità della casa comune”. Di qui la necessità, per il “popolo cristiano”, di “reagire agli spiriti negativi che fomentano la divisione, l’indifferenza, l’ostilità. Deve farlo non soltanto per sé, ma per tutti. E deve farlo subito, prima che sia troppo tardi”.

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