Migranti: Groeben e Fornerone (Fcei), “sbarchi, incentivare accordi a livello europeo”

“Dobbiamo trovare una piattaforma a livello europeo per pianificare i prossimi arrivi di barche. Compito delle Chiese è anche incentivare questi accordi”. È l’auspicio di Christiane Groeben, vicepresidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei), espresso durante la conferenza stampa organizzata oggi a Roma insieme a Sea Watch e Open Arms a proposito della politica europea nel Mediterraneo. Le Chiese evangeliche hanno dato disponibilità al governo italiano per accogliere 10/15 persone che erano sulle navi Sea Watch e Sea Eye, ma al momento le 49 persone sono ancora trattenute nei centri maltesi. “Dà fastidio quando il ministro dell’Interno parla della probabilità di accogliere 10/15 persone senza dire che allo Stato non costa niente, perché pagano tutto le Chiese. Non fa una bella figura”, ha precisato Groeben. La Fcei, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, ha portato finora in Italia con i corridoi umanitari 1.500 persone, “un modello ripetibile su scala più grande”. “Non va bene essere fieri dicendo che in un anno gli sbarchi sono diminuiti di 100.000 persone – ha detto -, perché il resto potrebbero essere in fondo al mare o in Libia, che non è un Paese sicuro”. Il pastore Marco Fornerone, della Chiesa valdese di Piazza Cavour a Roma, ha ribadito “il nostro compito di essere tra le voci che affermano la dignità umana e ricondurre il dibattito sulle migrazioni ad un senso di realtà, mentre oggi è viziato da molte deformazioni”. Ma come diceva Martin Luther King, ha chiosato, “nessuna menzogna può vivere per sempre”.

 

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