Diocesi: Padova, arrivati in Etiopia i tre missionari fidei donum

Sono atterrati questa mattina ad Addis Abeba, in Etiopia, i tre missionari fidei donum della diocesi di Padova che avvieranno la nuova missione diocesana nel Paese africano. Si tratta di don Stefano Ferraretto, don Nicola De Guio ed Elisabetta Corà, accompagnati per il viaggio da don Raffaele Gobbi, direttore dell’Ufficio di Pastorale della missione della diocesi di Padova. I tre missionari padovani rimarranno ad Addis Abeba alcuni mesi per imparare i primi rudimenti della lingua oromo. Successivamente si trasferiranno nella prefettura di Robe, dove opera già il vescovo emerito di Padova, mons. Antonio Mattiazzo, per dare vita alla nuova missione diocesana in terra africana. Con loro sale a 22 il numero di missionari fidei donum (19 preti e 3 laici) inviati direttamente dalla Chiesa di Padova nelle proprie missioni diocesane in Brasile, Kenya, Ecuador, Thailandia e ora Etiopia.
“La missione diocesana in Etiopia – ricorda una nota – era stata annunciata ufficialmente lo scorso giugno dal vescovo Claudio Cipolla a ridosso della Festa della Missione”.
Dopo il periodo di formazione ad Addis Abeba, don Ferraretto (35 anni) e don De Guio (48 anni) faranno base a Kokossa, capoluogo della provincia di West Arsi su un altopiano a 2.670 metri sul livello del mare, mentre Corà, laica 24enne, proseguirà fino a Kofale, cittadina a una settantina di chilometri dal capoluogo, dove risiedono mons. Mattiazzo, dei frati cappuccini e alcune suore.
La missione in Etiopia è stata “una chiamata rivolta alla nostra diocesi” aveva dichiarato mons. Cipolla alla presentazione: “Una chiamata che viene anche dalla Chiesa universale che ha indicato l’Etiopia come una delle realtà missionarie da privilegiare e che ci ha direttamente interpellati tramite il prefetto del Dicastero sull’evangelizzazione dei popoli, che ha visto, nella storia missionaria della Chiesa di Padova, l’esperienza e la capacità generativa di nuovi frutti di vangelo, tra i poveri più poveri”.
L’attività pastorale sarà orientata a prima evangelizzazione e dialogo interreligioso, pastorale rurale, promozione umana e attività di formazione e di istruzione scolastica.

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