Servizio civile: Unitalsi, a Roma 8 posti per progetti a favore di disabili e bambini ospedalizzati

Anche quest’anno torna l’opportunità per i giovani tra i 18 e i 28 anni compiuti di vivere l’esperienza del servizio civile nazionale con l’Unitalsi, accanto alle persone ammalate e disabili. Il bando 2018 è stato pubblicato ed è consultabile sul sito dove è possibile trovare anche specifiche dei 10 progetti proposti (uno all’estero, a Lourdes, e 9 in Italia), modalità di partecipazione alle selezioni, modello della domanda e documentazione, per presentare la quale c’è tempo fino al 28 settembre 2018. In particolare, a Roma sono stati proposti due progetti con quattro posti ciascuno: “Nessuno è perfetto” e “Vi prendiamo per mano”. Per il primo sono previste attività di trasporto e assistenza domiciliare per anziani e disabili, oltre ad attività di animazione (laboratori teatrali, artistico-pittorici e musicali; visione di film, attività di lettura singola o di gruppo, giochi di società e da tavola, attività culinarie, ecc.), per favorirne la socializzazione e l’integrazione. Il secondo, invece, prevede attività rivolte ai bambini ricoverati presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, ai rispettivi genitori e parenti, ai minori disagiati e bisognosi di Roma e delle periferie. Particolarmente sentita dall’Associazione è, infatti, la necessità di accogliere i bambini ricoverati e le loro famiglie a “Casa Bernadette” o a casa “Maria Sophia” fornendo loro non solo un alloggio in cui vivere per la durata della degenza, ma anche sostegno e vicinanza, accompagnandoli in ospedale, condividendo i momenti della giornata, creando momenti distensivi di festa e gioia. Obiettivo è essere presenza costante, prendendo per mano famiglie e bambini, sostenendoli e donando loro affetto. “L’esperienza del servizio civile – dichiara Cosimo Cilli, responsabile nazionale settore progetti Unitalsi – è una grande opportunità per ogni giovane che abbia desiderio di crescere dedicandosi alle persone che hanno più bisogno, come anziani, disabili e ammalati”.

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