Lavoro: Costalli (Mcl), “ricostruire una politica di responsabilità sociale”

(da Senigallia) “Per il 2018 abbiamo scelto di toccare un tema centrale nel dibattito politico e sociale italiano. Veniamo, infatti, da una stagione di dura disintermediazione che si è manifestata come una tossina velenosa per la nostra società, rompendo legami già deboli, spezzando ponti e isolando le istituzioni in una vuota astrattezza politica, costruita sull’individualismo, sui veti e sulle ideologie strumentali. Per questo è necessario ricostruire una politica di responsabilità sociale”. Lo ha detto Carlo Costalli, presidente Mcl, intervenendo oggi alla tre giorni di studio e confronto “Dai diritti alla responsabilità. Un nuovo futuro per il Paese” che si concluderà domani a Senigallia. Costalli ha ribadito che “la crisi finanziaria e la recessione mondiale che ne è seguita sono il risultato di un modello di crescita non più sostenibile. Il processo di globalizzazione – seppure positivo in quanto ha consentito a vaste aree del mondo di uscire da condizioni di povertà e sottosviluppo – è stato caratterizzato da un aumento delle disuguaglianze e dal progressivo depauperamento delle risorse energetiche e ambientali, mettendo così a rischio l’equilibrio sociale ed ecologico del pianeta nel medio e lungo periodo”. La fase storica che stiamo attraversando, poi, evidenzia ”la contemporaneità di quattro fenomeni di crisi tra loro profondamente interconnessi: economico-finanziaria, energetica, ambientale ed alimentare. Alla base della crisi attuale c’è l’inversione che si è determinata, negli ultimi decenni, nel rapporto tra mezzi e fini dell’attività economica, con l’affermarsi e il prevalere della finanza. Il pensiero economico e politico dominante, una sorta di ‘pensiero unico’, ha fatto sì che si determinasse una scissione tra interesse individuale e benessere collettivo. L’obiettivo prioritario era diventato la crescita e l’arricchimento personale, al di fuori di ogni parametro di responsabilità e trasparenza. La società nasce per trovare un punto di equilibrio fra i bisogni dell’individuo e quelli della comunità, mentre nella società attuale si è andata sempre più configurando una dittatura del primo sulla seconda”.

In questa fase, che può essere letta secondo il presidente del Mcl anche come “crisi democratica”, sono stati messi in discussione i principi sui quali si esercita il diritto di rappresentanza e di tutela degli interessi delle persone. “Veniamo, infatti, da una stagione di dura disintermediazione – ha aggiunto Costalli – che si è manifestata come una tossina per una società come la nostra, rompendo legami già deboli, spezzando ponti e isolando le istituzioni in una vuota astrattezza politica. Le fake news, in fondo, sono solo il frutto più velenoso di questo sistema. Ma non è possibile prescindere dai meccanismi della rappresentanza nella formazione della decisione politica: così si rischia solo di minare le basi della democrazia. E la democrazia non può essere consegnata a distorte concezioni di una gestione solo diretta, immediata e telematica o a leadership costruite al di fuori del circuito della rappresentanza democratica”.

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