Discernimento: Erickson (storico ortodosso), “tradizionalismi a volte lontani dalla tradizione della verità”

“Il nostro mondo contemporaneo è segnato insieme da creduloneria e scetticismo. Si tratta di un mondo privo di un senso onnicomprensivo della storia; un mondo in cui la tensione tra la realtà e l’illusione è scomparsa, al punto che persone apparentemente ragionevoli possono mettere in dubbio la realtà dell’olocausto”. Lo ha detto stamani John Erickson, decano del Seminario ortodosso di San Vladimir, a Crestwood (New York), intervenendo al Convegno ecumenico internazionale dal titolo “Discernimento e vita cristiana”, in corso nel monastero di Bose. “La costruzione della storia – ha aggiunto lo studioso – è inevitabilmente un processo selettivo che coinvolge elementi di entrambe le realtà, il ricordare e il dimenticare. Essa non consiste esclusivamente nello stabilire i fatti”. Riferendosi ai tradizionalismi, Erickson ha spiegato che “il disagio nei confronti della fretta vertiginosa del momento presente e delle incertezze riguardo al futuro possono condurci ad aggrapparci a tutto ciò che prometta di darci un senso di permanenza, di stabilità, di appartenenza. Non c’è da stupirsi se sono sorti molteplici tradizionalismi, quello islamico, quello hindu, quello cristiano”. Succede così che “visioni per il futuro e programmi per l’azione presente vengono costruiti sula base di uno o di un altro passato tradizionale, idealizzato o immaginato”. “Ma la tradizione o le tradizioni a cui si aggrappano tanto i cristiani quanto i non cristiani, possono essere ben lontane da quella tradizione di verità”. Lo storico ha, quindi, denunciato che “troppo facilmente, invece di lasciarci plasmare da quella tradizione, ci costruiamo da noi stessi una tradizione a partire da quei frammenti di passato che possono aver catturato la nostra attenzione mentre navigavamo in internet”.

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