Liturgia: mons. Mansi (Andria), “incontrare la modernità e non conservare e radicalizzare sacche di medioevo”

“Non intraprendere prassi di carattere devozionale che non hanno senso sul piano di una corretta interpretazione della liturgia, che è momento di luce e di grazia nell’incontro, attraverso la Parola e il Sacramento, col Signore Risorto”. Lo scrive il vescovo di Andria, mons. Luigi Mansi, nella lettera con indicazioni liturgico-pastorali inviata ai sacerdoti, ai diaconi e ai responsabili dei luoghi di culto. Il presule raccomanda che “la centralità, nei vari momenti o incontri di preghiera, sia la Parola di Dio”, perché “Dio si rivela all’uomo con il dono della sua Parola”. Altra raccomandazione: “Bisogna incontrare la modernità e non conservare e radicalizzare sacche di medioevo, perché così non cresceremo mai”. “È chiaro – sottolinea il vescovo – che anime inquiete e fragili riunite in momenti di preghiera utilizzando molta scenografia ed eccessiva teatralità trovano piacere e appagamento. Noi, invece, dobbiamo costruire la Chiesa di persone libere e responsabili, come il Concilio Vaticano II e Papa Francesco insegnano”.

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