Ecumenismo: don Bettega (Cei), “la comune ricerca dell’unità passa attraverso lo studio, il pensiero e il confronto”

“Fermarsi a ragionare sul discernimento e la vita cristiana ci aiuta ad approfondire un aspetto essenziale della nostra esistenza cristiana. Ci permette di ricordare che quella Parola di vita che ogni giorno riceviamo dall’Altissimo non è una Parola ferma, da ammirare soltanto; essa è Parola dinamica che va accolta, digerita, fatta nostra, studiata e tradotta: non solo nelle varie lingue che arricchiscono l’umanità, ma in quella lingua fatta di gesti di vita, che caratterizza ciascun uomo e ciascuna donna”. Lo scrive don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei, nel messaggio al Convegno ecumenico internazionale dal titolo “Discernimento e vita cristiana”, al via da oggi nel monastero di Bose. “Il fatto che questo convegno sia già alla sua 26esima edizione – continua il testo – mi fa pensare a quanto sia consolidato il cammino ecumenico tra le nostre chiese; questo appuntamento infatti, insieme a molti altri costruiti con tutte le chiese cristiane, è testimonianza di una comune ricerca dell’unità, che non è lasciata al caso, ma passa attraverso uno studio, un pensiero, un confronto che si sviluppa negli anni e che diventa via via più forte e più vero”. Guardando al discernimento, il direttore dell’Ufficio Cei incoraggia a “pensare quanto sia sempre indispensabile porci la domanda su che cosa vuole Dio da noi, da me, dal mio tempo, dalla chiesa alla quale appartengo; e soprattutto la domanda su che cosa Dio vuole oggi”. Riferendosi al prossimo Sinodo dei vescovi sui giovani, don Bettega ne ripercorre il titolo: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. “Ogni reale discernimento è vocazionale: ci aiuta cioè a dare nuovo slancio al nostro impegno cristiano nel mondo, ci sostiene nel rimotivare continuamente il nostro essere credenti, ci accompagna nell’individuare ogni giorno quali passi di vita cristiana il Signore e i fratelli si attendono da ciascuno di noi”.

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