Libia: “Un ponte per”, sia fatto “ogni sforzo per raggiungere un immediato cessate il fuoco”

Per voce dei due co-presidenti Alfio Nicotra e Angelica Romano, l’associazione “Un ponte per” chiede che “sia fatto ogni sforzo per raggiungere un immediato cessate il fuoco in Libia”. “Assistiamo all’ennesima guerra per procura fatta sulla pelle del popolo libico e su decine di migliaia di migranti ridotti ad ostaggi e merce di scambio – si legge in una dichiarazione congiunta -. Dopo la sciagurata guerra del 2011 che ha portato all’attuale disastrosa situazione, le potenze europee continuano a muoversi anteponendo i propri interessi a quelli della pace. Questa sporca guerra del petrolio, l’ennesima, palesa ancora una volta il comportamento disinvolto delle multinazionali del settore che, pur di mettere le mani sui pozzi, sono disposti a scatenare l’inferno a Tripoli e sulle altre città”. Nel constatare “l’assoluta irrilevanza dell’Unione europea – che non ha il coraggio di chiedere neanche una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu”, l’associazione critica la definizione della Libia come “porto sicuro” data dal ministro dell’Interno Matteo Salvini e conclude: “Andrebbe rivista – o almeno congelata – la recente decisione del Governo italiano di regalare al regime di Al Serraj 12 motovedette della Guardia costiera in funzione anti immigrati”.

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