Sinodo: padre Costa (Aggiornamenti sociali), “processo di reale incontro e ascolto tra generazioni”

“Come può la Chiesa mettersi in ascolto dei giovani, in un momento in cui fra le generazioni regna una grande incomunicabilità?”. Un interrogativo che fa da sfondo all’editoriale del nuovo numero di Aggiornamenti Sociali, firmato dal direttore, il gesuita Giacomo Costa, che è stato nominato da Papa Francesco Segretario speciale dello stesso Sinodo (“I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, 3-28 ottobre), insieme al salesiano don Rossano Sala. Dopo avere evidenziato che “la preparazione del Sinodo, ispirata a criteri di inclusione e partecipazione senza precedenti”, lo ha reso “un processo di reale incontro e ascolto tra generazioni” in cui “sono state sperimentate nuove modalità perché i giovani potessero far sentire la propria voce ‘senza filtri’ ed essere presi sul serio”, padre Costa sottolinea nella rivista che “da evento, il Sinodo si sta trasformando in processo, lungo e articolato, raccogliendo gli stimoli di Papa Francesco che desidera che lo stile della Chiesa sia ispirato alla cultura del ‘camminare insieme’”. Se il Sinodo rimane ufficialmente “dei vescovi”, proprio “per il loro ruolo di pastori, non può non diventare un evento che coinvolge tutta la Chiesa”. Peraltro, segnala Costa, “resta comunque molto da imparare su come far partecipare i fedeli, come coinvolgere gli esperti, come valorizzare adeguatamente le diverse prospettive sociali e culturali in tutte le fasi del cammino”.
Quanto alle questioni aperte che il Sinodo si troverà ad affrontare, queste sono diffusamente analizzate nell’Instrumentum Laboris diffuso a giugno. Provando a sintetizzare, padre Costa sottolinea anzitutto un nodo legato alla comunicazione e alla credibilità, temi quanto mai attuali: “I giovani segnalano la difficoltà a sentirsi davvero accolti e ascoltati all’interno della Chiesa, a ricevere fiducia e a trovare spazi di protagonismo. Li tengono lontani non solo un generale disinteresse, ma anche la ‘scarsa preparazione’ dei sacerdoti, oltre agli scandali economici e sessuali”. Diverse Conferenze episcopali, dal canto loro, “dichiarano di non conoscere o non comprendere alcuni tratti caratteristici del mondo giovanile e spesso di esserne spaventate”. Il risultato di questa fatica comunicativa, prosegue il gesuita, è “l’allontanamento dalla Chiesa da parte di molti giovani, pur portatori di domande e di sensibilità autenticamente spirituali”. Un secondo nodo che emerge con forza è quello della cultura dell’accompagnamento. Quale esito dunque aspettarsi dal Sinodo? Occorre avere la consapevolezza che “il senso, anche quello di una appartenenza istituzionale, oggi non può essere dato per scontato, definito a priori o ricevuto dall’alto, ma deve essere costruito e scoperto da ciascuno attraverso un percorso di apprendimento dall’esperienza”.

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