Persone affette da Aids: Sassari, compie 20 anni la casa San’Antonio Abate. Mons. Viganò (Santa Sede), “cura sta per scaldare il cuore”

“Questa casa, con le nuove terapie che la scienza ha ritrovato, non è l’anticamera della morte morte, ma l’occasione di una compagnia per percorrere quel tratto di vita che non è in nostro possesso conoscere, né nella durata né nella qualità”. Lo ha detto mons. Dario Edoardo Viganò, assessore del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, intervenuto stamani al convegno per i vent’anni della casa famiglia “Sant’Antonio Abate” di Sassari per persone affette da Aids. Si tratta di una struttura residenziale nel convento francescano di Sant’Antonio Abate, nel centro storico della città, dove “cura sta per ‘cor urat’, cioè scaldare il cuore”. “Chi si è fatto carico anche economicamente per dare vita a questo sogno della casa famiglia e chi continua a vivere donando tempo e affetto – aggiunge mons. Viganò – abbia la consapevolezza che si sta prendendo cura della carne di Cristo”. Quindi, l’invito alla “concretezza” per “evitare di coltivare l’illusione di essere giusti dentro una sterile spiritualità”.

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