Pellegrinaggi a Lourdes: mons. Bressan (Unitalsi), “assumiamoci la responsabilità di annunciare la forza del Vangelo”

(Lourdes) Dopo una settimana di pieno sole, non è bastata la sottile pioggia dei Pirenei a ‘spegnere’ l’ardore dei 2.500 partecipanti del pellegrinaggio nazionale Unitalsi che termina oggi a Lourdes. A presiedere oggi la celebrazione eucaristica di chiusura, mons. Luigi Bressan, arcivescovo emerito di Trento e assistente ecclesiastico nazionale dell’associazione sorta nel 1903 e che, sul tema pastorale tratto dal versetto del Vangelo di Giovanni “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”, in questo secondo periodo ha accompagnato le sezioni marchigiana, molisana, pugliese, sarda, siciliana, emiliano-romagnola, lombarda, triveneta e piemontese. “La Chiesa in questa data ricorda liturgicamente gli arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele e la Parola di Dio che narra l’episodio dell’Annunciazione ci dà fiducia, perchè rivela che il Signore non ci lascia soli, inviandoci persone, ‘angeli’, che in questo pellegrinaggio assumono il volto di sacerdoti, familiari, barelliere e sorelle, capaci di accompagnarci nel cammino della vita”, ha sottolineato Bressan nell’omelia mattutina, dopo giornate intense scandite da momenti di spiritualità condivisa e occasioni di aggregazione nel segno della fraternità che, da sempre, unisce i soci, i volontari, i malati e i disabili l’Unitalsi.

“Gli angeli sono inviati dal Padre per portarci gioia, speranza – ha aggiunto l’arcivescovo – e a loro dobbiamo rivolgere gratitudine, invocando la loro presenza tra i nostri passi e cercando di imitarne l’esempio, portando la ‘buona notizia’. Come l’esperienza che qui abbiamo vissuto, la testimonianza della fede, della dignità di essere cristiani, della bellezza di avere una Mamma celeste che ci protegge. Guardiamo attorno e vediamo quanti sono credenti, assumendoci la responsabilità di annunciare, noi per primi, la forza del Vangelo. Ripartiremo verso casa, ma con la consapevolezza di avere tutti noi una missione, sia che siamo in carrozzella sia che camminiamo sulle nostre gambe. Dio è amore e, tramite la sua grazia, tutti possiamo dare un contributo in questo mondo”.

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