Istituto Scienze Religiose: mons. Lorizio (Pul), “passi dalla teologia per laici alla laicità della teologia”

“La parabola che gli Istituti Superiori di Scienze Religiose stanno percorrendo ci porta dal passato della ‘teologia per laici’ all’auspicato futuro della ‘laicità della teologia’”. Lo ha detto mons. Giusepppe Lorizio, teologo e docente di Teologia fondamentale della Pontificia Università Lateranense, durante la lectio magistralis tenuta, ieri, in occasione dell’inaugurazione dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Interdiocesano “Santi Apostoli Pietro e Paolo”, a Capua. Nel suo intervento il teologo ha stigmatizzato le forme di clericalismo che conducono, da un lato, a “ritenere il sapere teologico riservato a quanti sono chiamati nella Chiesa ad esercitare il ministero ordinato” e, dall’altro, “alla tentazione di rinchiudere il sapere teologico nelle istituzioni accademiche, isolandolo così dalla vita della Chiesa e del mondo, perpetrando una pericolosa frattura tra sapere teorico ed esercizio pratico, fra la fede pensata e la fede vissuta nella carità pastorale”. Secondo mons. Lorizio, “la vocazione ecclesiale della teologia implica la dialogicità nei confronti delle altre forme del sapere e delle loro espressioni”. Parole in base alle quali si rende sempre più necessario che “quel serrato dialogo fra credenti e non credenti, fra teologi e ‘laici’, cui siamo chiamati ad assistere sempre più spesso nelle nostre cattedrali o in luoghi affini, costituisca il paradigma, che non può e non deve restare occasionale ed isolato, di un sapere che quotidianamente deve confrontarsi e dialogare per potersi rigenerare”. Tra i luoghi deputati al dialogo e al confronto, sono stati indicati gli Istituti Superiori di Scienze Religiose, “fin dalla loro origine chiamati a formare un laicato consapevole e impegnato”.

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